Firenze, 6 maggio 2024 - Silvana ora sorride e la figlia Francesca se la abbraccia nel primo sole tiepido di questa primavera strampalata. E’ una storia a lieto, lietissimo, fine con un antefatto vergognoso quella che raccontiamo oggi. La seconda puntata – che tanto avremmo voluto scrivere – eccola qui.
Piccolo passo indietro . Una settimana fa Francesca, che abita in un palazzo di via Cimabue e assiste la mamma di 89 anni, costretta alla dialisi, scende le scale e resta di stucco. La carrozzina di sua madre, che ogni giorno dopo le cure viene lasciata, per comodità al piano terra dell’androne della palazzina è sparita. Un furto. Un furto insensato e cattivo. Qualcuno si è introdotto, non si sa come (forse approfittando di un attimo di distrazione da parte di qualcuno che ha lasciato il portone accostato) nelle scale del condominio dalla strada e si è portato via una sedia a rotelle di scarsissimo valore economico ma di vitale importanza per la famiglia di Francesca. La donna affida il suo segno ai social: "Rubata carrozzina a Firenze, zona piazza Beccaria, dal vano scale a un’ 89enne dializzata. La carrozzina non è perfetta ma ancora utile alla signora. Io non ho parole, se qualcuno dovesse vederla...".
"Non so chi possa aver rubato una sedia rotelle, so soltanto che adesso dovremmo ricomprarla e spero che la mamma non si renda conto di cosa è successo perché ci resterebbe davvero male. – si sfoga poi Francesca a La Nazione – La carrozzina non ci serve solo per la dialisi. Spesso la utilizzo per accompagnare la mamma a prendere un po’ d’aria fuori, a fare una passeggiatina per distrarsi. Sono senza parole, davvero".
Per curare una ferita così brutta serve una medicina davvero portentosa. E questa si materializza la mattina dopo il nostro articolo. Alla porta della signora suona il volontario di una nota associazione di volontariato: “Ecco una carrozzina nuova per sua madre“. Francesca si commuove, il gesto è immediato e straordinario. E stavolta la parola fine è più dolce.