Cartelli, bandiere e striscioni Il ministro finisce nel mirino

Dal dovere dell’antifascismo alla richiesta di dimissioni di Valditara, titolare della pubblica istruzione. I sentimenti della protesta fra bandiere della pace, scritte ironiche e slogan politicamente scorretti.

Cartelli, bandiere e striscioni  Il ministro finisce nel mirino

Cartelli, bandiere e striscioni Il ministro finisce nel mirino

’Per la Costituzione. Per la Scuola’ recitava il motto della manifestazione. Ma la politica è politica, "è sangue e m..." diceva l’ex ministro Rino Formica ai tempi della Prima Repubblica. Scontato che insieme agli striscioni politicamente corretti ("L’umanità non è un carico residuale", sulla questione immigrati) non potessero mancare – e non sono mancati – alcuni autentici strali. Uno è beneaugurante, trasversale, nostalgici (se ancora ci sono) esclusi: ’Resistiamo Mai più fascismi’. Lapidario il ’Toscana antifascista, chiudiamo Casaggì’: il centro sociale di destra che dal 2005 organizza manifestazioni, cortei, dibattiti, eventi. Firenze antifascista invita a ’proseguire la mobilitazione antifascista’. C’è chi coglie la palla al balzo per ampliare il concetto: ’Antifascismo è anche difendere la Sanità pubblica’. ’Odio gli indifferenti’: messaggio forte sull’importanza di idee e impegno partecipativo. Però molti sono indifferenti perché disillusi da certa politica, da certa amministrazione. Citazione per Clet che espone una delle sue creazioni: uno suoi celebri cartelli stradali rivisitati diventa un atto d’accusa alla tortura.

’Valditara ’ndo c***o stai? Domanda pleonastica, quella sul cartello issato dagli studenti medi durante la sfilata. La risposta ce l’hanno già: ’Lontano dagli studenti, lontano dal confronto, lontano dalla Costituzione’. Valditara e Piantedosi, ministri, sono invitati a dimettersi. La donna sandwich espone un cartello di cartone. Sul retro due disegni incollati. Sotto il disegno di un escremento, la parola fascismo. Sotto una tavoletta di cioccolata, Costituzione.

giovanni spano