Cas a Morello: "Problemi fognari nella struttura"

Nuovo allarme a Sesto e Vaglia per il prospettato Cas di Ceppeto: problemi idrici e fognari mettono a rischio l'ex hotel Monte Morello destinato a centro di accoglienza. Opposizione chiede interventi urgenti per evitare danni ambientali e garantire sicurezza antincendio.

Cas a Morello: "Problemi fognari nella struttura"

Nuovo allarme a Sesto e Vaglia per il prospettato Cas di Ceppeto: problemi idrici e fognari mettono a rischio l'ex hotel Monte Morello destinato a centro di accoglienza. Opposizione chiede interventi urgenti per evitare danni ambientali e garantire sicurezza antincendio.

Nuovo allarme per il prospettato Cas di Ceppeto: oltre al problema acqua, ci sarebbero anche rischi sulle fogne. A segnalarlo sono i capigruppo di Sesto fiorentino Stefano Mengato e Daniele Brunori (FdI e Lega) e la collega di Vaglia Claudia Dominici (Centrodestra).

L’ex hotel Monte Morello, che si trova nel territorio di Sesto, ma a pochi chilometri da Montorsoli e Pratolino, destinato a diventare un centro di accoglienza straordinaria, si trova in un’area dove già l’approvvigionamento idrico è insufficiente per le 150 famiglie residenti.

Non solo: "Durante l’incontro tecnico del 4 agosto – ricordano i consiglieri – è emersa una criticità legata allo smaltimento dei reflui".

In attesa delle relazioni tecniche di CoGeMo che ha già espresso parere contrario alla fornitura a causa dell’insufficienza di risorse idriche e della mancanza di un impianto di potabilizzazione adeguato, i capigruppo dell’opposizione di Sesto e Vaglia sottolineano l’assenza di collegamenti della struttura alla rete fognaria pubblica.

"La gestione dei servizi idrici in quest’area – dicono – è affidata a un consorzio privato. I singoli proprietari li hanno regolarizzati con richiesta di autorizzazione al Comune di Sesto Fiorentino, ma l’ex hotel Monte Morello sembra non aver nessuna autorizzazione. In un contesto già precario, l’aumento degli scarichi potrebbe causare un danno ambientale significativo" in particolare sul torrente Carzola da cui i residenti ricevono l’acqua derivante dallo scarico diretto sul terreno della struttura.

"L’afflusso costante di ulteriori 80 persone, comportando un aumento del consumo d’acqua e degli scarichi, potrebbe contaminare il torrente rendendolo inutilizzabile". I tre consiglieri chiedono anche rassicurazioni sulla sicurezza antincendio per ospiti e residenti: senza acqua, come si garantiscono i dispositivi in caso di fuoco? Suggeriscono l’installazione di una cisterna interrata con pompa di sollevamento adeguata per garantire la pressione necessaria in caso di incendio, dopo aver adeguato le cisterne esterne all’impianto.