COSIMO CECCUTI
Cronaca

Casa dei libri senza segreti

Alla scoperta delle case della memoria e dei musei di personalità illustri sabato 5 e domenica 6 aprile. È l’iniziativa...

Alla scoperta delle case della memoria e dei musei di personalità illustri sabato 5 e domenica 6 aprile. È l’iniziativa presa dall’Associazione Nazionale Case della Memoria per le giornate internazionali volte a far conoscere al pubblico le dimore storiche, attraverso visite guidate. Fra queste è gratuitamente visitabile – con prenotazione e fino ad esaurimento dei posti – la ’Casa dei libri’ di Giovanni Spadolini sulla collina di Pian dei Giullari. Prima ancora di entrare nella villa ’Il Tondo dei Cipressi’ sorprende gli ospiti il panorama mozzafiato sulla città di Firenze: vista dalle colline care al Vasari dell’assedio della città nel 1530 da parte degli spagnoli, decisi ad abbattere la Repubblica e a ripristinare il potere della Signoria medicea. All’interno quasi quarantamila volumi, in particolare sulla storia di Firenze e della Toscana (con preziosi incunaboli dei tempi del Savonarola), dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese, con l’edizione originale della famosa Encyclopédie di Diderot e D’Alembert. Alle pareti delle sale, ognuna dedicata a un pittore, i dipinti dei maestri toscani quali Soffici e Rosai, o nazionali come Morandi e Guttuso, alternati agli ’schizzi’ dei maggiori caricaturisti, da Maccari a Forattini. Distribuiti in ogni angolo e in specifiche vetrine i cimeli napoleonici e risorgimentali: pezzi rigorosamente d’epoca, illuminante testimonianza del modo con cui le diverse generazioni hanno vissuto l’epopea risorgimentale e la nascita dello Stato nazionale. Prevale, un po’ ovunque, il mito di Garibaldi: troviamo l’immagine dell’eroe riprodotta o incisa negli oggetti di uso quotidiano, dal rasoio alla pipa, all’astuccio con lapis e penna, alle tabacchiere e alle spille.

I pezzi più affascinanti e insieme inattesi? Due esemplari rarissimi delle originali bandiere tricolori italiane con la banda stretta e lunga tipo quelle francesi dell’assalto alla Bastiglia, col verde al posto dell’azzurro, assegnate da Napoleone al battaglione italiano nel 1796, precedendo di alcuni mesi Reggio Emilia: capitale del primo Stato, la Repubblica Cispadana, che adotta ufficialmente il vessillo dai tre colori. Per prenotarsi: [email protected]