REDAZIONE FIRENZE

Casa e salute, l’asse Schlein-Funaro. Giani grande assente, ma giustificato. Bocche cucite sulla candidatura bis

Una visione comune delle politiche abitative rinsalda il rapporto tra il Nazareno e Palazzo Vecchio. L’assenza del governatore non passa inosservata. Lui: "A Sanremo con famiglia, un break dopo mesi di lavoro".

La segretaria nazionale del Pd Elly Schlein confabula con la sindaca Sara Funaro nella platea del Teatro Cantiere Florida

La segretaria nazionale del Pd Elly Schlein confabula con la sindaca Sara Funaro nella platea del Teatro Cantiere Florida

Lo stato maggiore del Pd – dove le distinzioni tra schleiniani e bonacciniani sono ormai, per convenienza e non, giusto sfumature – aspetta fuori dal teatro cantiere Florida di Monticelli, la segretaria nazionale Elly che ha il treno in ritardo. I big ci sono tutti, dalla sindaca Sara Funaro al segretario regionale Emiliano Fossi, fino al frontman fiorentino di Schlein, l’assessore alla mobilità Andrea Giorgio.

"Ma il Giani dov’è?". La domanda inizia a serpeggiare tempo zero tra le bocche nascoste dai baveri rialzati contro il gelo che a qualcuno sembra metafora dei rapporti tra governatore e segreteria nazionale. "Esigenze familiari" è la versione ufficiale. Ma a molti la ’giustificazione’ non torna. La verità affiora dopo qualche ora. Il presidente della Regione è a Sanremo ma la versione fornita è corretta. "Sono via un paio di giorni con mia moglie e mio figlio, – precisa il governatore – Lavoro senza sosta da mesi e da tempo avevo programmato una mini-gita con la mia famiglia che include anche una tappa a Montecarlo". Nessun motivo politico dunque dietro l’assenza di Giani? "Nessuno – assicura lui – Avevo già avvertito tempo fa Schlein che aveva capito perfettamente le ragioni. E poi questo è un festival toscanissimo. Oltre a Carlo Conti, ci sono stati ospiti d’eccezione come Benigni e Bove. E talenti musicali come Gabbani e Corsi".

La platea del teatro ha visto arrivare (in ritardo causa viaggio in treno prolungato, bussare alla porta del Mit) Elly Schlein quel tanto che basta. Per l’elogio al collega di banco (fedelissimo) a Montecitorio Marco Furfaro per la legge che porta il suo nome sul riconoscimento ai senza dimora il diritto al medico di base. Per la connessione oggettiva con la sindaca Sara Funaro. Merito delle visioni comuni sulle politiche abitative.

Con Schlein che scomoda Amintore Fanfani per un nuovo "grande piano per le case popolari" e attacca Palazzo Chigi per aver espunto dalla manovra 330 milioni di fondo per l’affitto ("Ma perché?"). E con Funaro che mette al centro del suo intervento la misura bandiera dello stanziamento extra in bilancio di altri 20 milioni per la ristrutturazione di alloggi Erp ("Mai arretrare su temi della sanità e dell’abitare"), dopo aver incassato il placet implicito di Elly sullo stop totale alle keybox ("Benissimo il lavoro per regolare gli affitti brevi").

L’asse tra il Nazareno e Palazzo Vecchio è solido, condiviso. E quello con Palazzo Strozzi Sacrati? Non una parola su Giani e sulla (ri)candidatura da Elly Schlein. Per ora bastano quelle di Furfaro, subito dopo un capannello lampo sul retropalco del teatro tra Schlein, Fossi, Funaro e Furfaro. "Il file delle regionali in Toscana lo apriremo insieme al presidente - rassicura a margine il membro della segreteria nazionale dei dem, sotto attenta osservazione del segretario regionale Fossi - Lui fa parte di tutte le decisioni che prenderemo assieme, fa parte della squadra ed insieme a lui decideremo il futuro di questa Regione. Abbiamo sondaggi confortanti, siamo molto sereni". Ma insomma, Fossi, che vi siete detti nel retropalco? Giani sì, Giani no? Niente fa fare: "Macché, abbiamo parlato di Benigni a Sanremo".

Emanuele BaldiFrancesco Ingardia