di Pietro Mecarozzi
Un violento incendio ieri pomeriggio ha squarciato il buio di una piccola frazione di Bagno a Ripoli. Le fiamme, intorno alle 18, hanno invaso il piano terra della casa di Umberto Della Nave (83 anni) e Dina Del Longo (81 anni) provocandone la morte. È successo in via Roma, nella località Osteria Nuova a pochi chilometri di distanza da Firenze. A far scoppiare l’incendio, secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri (coordinati dal capitano Federico Minicucci), sarebbe stato il cortocircuito di una delle due poltrone elettriche che la coppia aveva acquistato circa quattro mesi fa. Umberto avrebbe poi tentato di salvare la moglie, che aveva dei problemi di mobilità, ma le fiamme hanno divampato in pochissimo tempo, non lasciando scampo ai due. Sono state alcune ragazze ad avvisare per prime l’amico storico di Umberto, Valerio Androsoni, che sta a qualche civico di distanza dalla casa della coppia. In una frazione di secondi, Androsoni si è catapultato davanti alla porta della casa: una corsa contro il tempo, che tuttavia non ha potuto evitare il peggio. Le fiamme avevano già avvolto il piano terreno dove si trovavano in quel momento Umberto e Dina. "Non c’è stato niente da fare – spiega l’uomo –, non avevano il camino, non so da dove è scoppiato l’incendio. Ma le fiamme stavano ingoiando la casa e quando sono riusciti a sfondare la porta era troppo tardi. Ho visto il corpo di Dina a terra, un dolore immenso, non riesco ancora a crederci". Sul posto sono interventi i vigili del fuoco del comando di Firenze, con due squadre e mezzi di supporto e sono entrati all’interno dell’appartamento invaso dal fumo. Poco dopo sono state estratti i corpi di Umberto e Dina, purtroppo già morti.
La notizia ha cominciato a fare il giro del paese. Umberto e Dina erano due volti storici: lui, dopo aver lavorato alla fabbrica Behringer di Incisa, aveva rilevato il negozio di prodotti agricoli del padre proprio sotto casa; lei aveva insegnato per una vita nelle scuole superiori sparse per il territorio fiorentino. Entrambi erano in pensione da anni. "Sono stato con loro fino alle 16 – continua Androsoni –, passavamo molto tempo insieme quasi tutti i gironi, ridendo e scherzando. Avevano anche una nipote che faceva da badante, che di solito finiva di lavorare intorno alle 17". La dinamica precisa dell’incendio è tutt’ora al vaglio degli inquirenti, non si escludono altre possibili ricostruzioni.