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Casa Spa va in commissione: "In città 794 alloggi vuoti". Palagi: "Ora cambio di passo"

Il presidente Luca Talluri illustra lo stato dell’arte delle politiche abitative in città. Per la sinistra critica occorre "individuare gli immobili in cui reperire nuove case popolari".

Emergenza abitativa, battaglia politica e di cifre. Ieri in Commissione controllo a Palazzo Vecchio è intervenuto il presidente di Casa spa, Luca Talluri il quale ha sottolineato come con il ‘piano Nardella’ partito a luglio 2023 "abbiamo ristrutturato le 500 case popolari" scelte e "i soldi stanziati sono stati tutti spesi". Tuttavia, ha ammesso talluri, "ad oggi abbiamo 794 alloggi sfitti, vuoti". Quota 800, sulla carta, resta la cifra di riferimento a Firenze. Talluri spiega come questa sorta di soglia fissa sia la somma di due macrotemi: un fenomeno demografico e sociale, il primo; le scelte dei governi dal 2019 a oggi. Ogni anno, la sua riflessione, la partecipata si ritrova "con una presenza importante di alloggi restituiti, circa 350-400".

"C’è una presenza significativa di anziani negli alloggi. Il tema è presente ormai da qualche anno e continuerà a esserlo certamente nei prossimi cinque anni". Sul fronte politico nazionale, l’altro nodo, Casa spa deve fare i conti con le scelte fatte dal ‘Conte uno’ in poi con "l’azzerando del fondo per la ristrutturazione del patrimonio erp". Certo, aggiunge, "nel programma di mandato della sindaca Funaro sono previsti 20 milioni per la ristrutturazione delle case popolari", ma si tratta pur sempre di "una scelta che sta sopperendo al mancato finanziamento statale e regionale".

Delle 794 case sfitte, rivela l’agenzia Dire, per 313 "sono da indentificare i finanziamenti" utili agli interventi di ristrutturazione necessari; per 216 i finanziamenti sono in corso; 49 sono in ristrutturazione; 39 in disponibilità all’ufficio casa di Palazzo Vecchio per l’assegnazione; 5 con l’assegnatario identificato; 27 in assegnazione. Per Talluri ci sono poi una novantina di alloggi "in condizioni pesanti, considerati difficilmente ristrutturabili" per via dei costi molto elevati. Quaranta infinesono in attesa di essere liberati e questo succede in genere quando l’inquilino è deceduto, ma ancora sono presenti i suoi beni nell’alloggio. Sul fronte delle occupazioni abusive, infine, rispetto "alla Lombardia, che ha un numero di alloggi vuoti o occupati abusivamente impressionante" e che rappresenta "un caso drammatico di gestione negativa", a Firenze "abbiamo 50 alloggi occupati, ovvero lo 0,6% di 8.141 case. Ovviamente l’obiettivo è arrivare a zero".

Polemico l’intervento di Dmitrij Palagi di Sinistra progetto comune, il quale sottolinea come in agosto "eravamo di nuovo sopra quota 800 e adesso siamo a 794" e quindi, commenta sarcastico, "non siama esattamente davanti a una rivoluzione sul tema abitativo, anche se le case ‘in alto mare’, con fondi da identificare o ritenute troppo costose da ristrutturare, sono circa la metà: 403".

Palagi, quindi, propone "una sanatoria per i molti casi di morosità per cui è possibile, in modo anche da recuperare alcuni canoni. Individuare gli immobili in cui reperire nuove case popolari, invece di investire solo in social housing”. Inoltre "va preteso un tavolo con la Regione per capire le prospettive di programmazione rispetto al numero di case popolari che restano vuote".