
La casa dello studente occupata in viale Morgagni
Firenze, 24 maggio 2023 - “Senza casa non si studia”. Due striscioni per fare ancora più luce sul caro-affitti e sulle enormi difficoltà incontrate dagli studenti fuori sede per trovare un alloggio. Da oggi l’Ater Calamandrei è occupato da una trentina di ragazzi aderenti al Collettivo d’Ateneo. Gli studenti si sono barricati all’interno della struttura per dar vita, spiegano, “ad un’occupazione simbolica di due giorni che nasce per denunciare il disagio abitativo degli universitari. A Firenze non si arriva a 1800 posti letto e, al momento, per via della ristrutturazione in corso di tre residenze, ne mancano all’appello 650”. I ragazzi capiscono perfettamente “la necessità di intervenire su strutture ormai fatiscenti”, ma chiedono che nel frattempo “venga trovata un’alternativa”. “Chiediamo la riapertura in tempi brevi delle strutture e, in generale, più case dello studente - affermano i ragazzi -. Mancano gli studentati pubblici, mentre crescono quelli privati, pensati però per giovani benestanti, spesso stranieri, che possono permettersi mille euro al mese per una stanza”. “Tanti ragazzi che potrebbero laurearsi sono costretti a rinunciare a causa della mancanza di sussidi adeguati”, puntano il dito gli occupanti, stufi di “un mercato immobiliare che non guarda assolutamente alle esigenze degli universitari”.
“Quest'edificio, gestito dal Dsu Toscana, è l'ennesima dimostrazione di come manchi in primis da parte della Regione e dell’Azienda per il diritto allo studio la volontà politica di garantire il diritto allo studio anche a chi non ha i mezzi per potersi permettere di pagare le spese necessarie a intraprendere un percorso di studi - si legge nella nota scritta dagli occupanti -. Nelle stesse condizioni di questo edificio ci sono ben altre due residenze in ristrutturazione per un totale di 654 posti letto non disponibili su un totale di 1786. Riteniamo in ogni caso che le ristrutturazioni siano necessarie, ma il non avere trovato posti alloggio alternativi è la dimostrazione della mancanza di volontà politica delle istituzioni di garantire il diritto allo studio. Così facendo quest'anno a Firenze ci ritroviamo con 1397 studenti rimasti fuori dalle residenze, anche se risultati idonei e vincitori di graduatoria, nonostante gli stringenti criteri del Dsu”. E ancora: “Ci vengono chieste cifre assurde, come 400 euro al mese per una stanza. I miserabili contributi affitto non devono ingrossare le tasche dei privati”, si arrabbiano gli studenti.
Da parte sua, il Dsu Toscana replica che “con i 1786 posti letto su Firenze si garantisce l’alloggio a tutti i vincitori del bando entro il mese di aprile. Nel capoluogo, quando abbiamo la piena disponibilità dei posti letto, riusciamo a soddisfare l’utenza. Ad oggi, 653 posti letto sono in ristrutturazione. In alternativa, ne abbiamo reperito sul mercato 135”. Che fare con quelli che mancano all’appello? Sempre il Dsu fa sapere che nei prossimi giorni verrà fatto un sopralluogo su un immobile e che a settembre ci saranno ulteriori 40 posti a Campus X. Ancora, “con l'inizio del nuovo anno accademico dovrebbero tornare disponibili 50 posti della residenza Calamandrei, oltre ai 70 della casa dello studente oggi occupata”. “A Firenze - concludono dall’azienda, - restano da convocare 682 studenti, di cui 180 godono del contributo affitto; se si considera che appena il 50% dei convocati accetta l'alloggio, si può dire che ‘solo’ in 250 attendono l’alloggio”.