La revoca, da parte della presidenza del consiglio, della sala consiliare per la presentazione del libro di Francesca Totolo (‘Le vite delle donne contano’) non ha però ‘revocato’ le polemiche. Che sono rimaste accese anche nella giornata di ieri con la possibilità – per il momento sono solo supposizioni – che la decisione presa possa avere delle conseguenze anche dal punto di vista politico. "La questione è semplice – ha detto il capogruppo di FdI, Roberto Valerio –, la maggioranza ha precluso un diritto della minoranza e ritengo non sia corretto revocare la sala consiliare a un gruppo politico". Valerio poi entra nel merito della questione e aggiunge: "A parte tutte le mistificazioni contro una scrittrice che non è esponente di alcun partito politico e non si è mai candidata a ricoprire alcuna carica, stiamo parlando dell’autrice di un libro che va da chiunque la invita". A maggiore ragione, come spiega Valerio, in vista di una giornata che difende i diritti delle donne: "Le prime vittime sono loro. La cronaca e le statistiche dimostrano la notevole incidenza dell’immigrazione clandestina sul ‘fenomeno’ in questione, ma ormai siamo nel regno dell’intolleranza che predica la tolleranza".
Ordine pubblico: questa la motivazione con cui il presidente del consiglio comunale, Antonio Montelatici, ha revocato la concessione della sala dopo la conferenza dei capi gruppo. "Non li creiamo di certo noi – dice Valerio – e non si possono reprimere le libertà democratiche dei cittadini in base al dissenso di qualcuno o alla minaccia che chi non tollera crei disordine. Quando mai noi abbiamo impedito a qualcuno di manifestare la propria opinione? Se venisse negato questo diritto a un comunista, da liberale, sarei io il primo a difenderlo".
Su quanto successo è intervenuta anche la stessa Totolo: "Ho fatto circa 300 presentazioni in cui non è volata nemmeno una mosca. La sinistra ha censurato anche Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro, che sarebbe dovuta intervenire da remoto perché reduce da un intervento per l’asportazione di un tumore al seno. Non erano i fieri rappresentanti del femminismo? Per non parlare delle menzogne sulla mia persona: non sono mai stata un esponente politico e non sono certamente una complottista visto che utilizzo dati ufficiali sia nelle ricerche che nei libri".
Il sindaco Andrea Tagliaferri si dice invece "soddisfatto della posizione della presidenza del consiglio e dei capigruppo, è necessario ribadire con forza che la nostra comunità non concederà mai spazio a chi calpesta i principi fondamentali della democrazia e della convivenza civile". A replicare con fermezza a Valerio è invece Youness Mattia Loutfi, presidente di Futura Memoria: "Chi si appella al concetto di democrazia per giustificare il fascismo è ipocrita. La libertà non è mai assoluta: deve essere regolata dai valori della nostra Costituzione, che non lasciano spazio all’odio e alla discriminazione. Permettere che un evento di propaganda fascista potesse svolgersi in uno spazio istituzionale significa tradire quegli stessi valori".