PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Case di lusso ’in pista’. Il recupero dell’ex disco

Al posto dell’Happy Land sorgeranno terratetti, posti auto e una grande area verde. L’addio ai cari anni ’80.

I lavori di demolizione dell’ex Happy Land, storica discoteca di Campi

I lavori di demolizione dell’ex Happy Land, storica discoteca di Campi

L’Happy Land era la discoteca storica di Campi. Ma anche dei dintorni. Il punto di riferimento del divertimento negli anni ’80. Un locale dove la domenica pomeriggio tantissimi giovani hanno passato gran parte del loro tempo libero. E una volta che le operazioni di demolizione e sistemazione del cantiere saranno concluse, dove un tempo si ballava nascerà una delle zone di pregio del territorio campigiano. Con la realizzazione di una serie di terratetto e abitazioni che diventeranno realtà dopo che un’immobiliare ha acquistato all’asta ciò che restava di del noto locale. Un recupero urbanistico privato, quindi, ma di cui ‘godrà’ anche il Comune di Campi grazie a tre interventi che permetteranno di realizzare un parcheggio pubblico con 35 posti auto (oltre a due riservati agli invalidi), 19.000 metri quadrati di terreno che diventerà un’area verde e una rotonda che, nelle previsioni, prevede una futura viabilità di collegamento con via San Giusto.

Ma quello che ci piace oggi mettere in risalto è il mix di emozioni e nostalgia che la vecchia discoteca, della quale non resta più niente, continua a suscitare. Come dimostrano anche le parole di Andrew Dj Avanguard, oggi Andrew Novelli, il primo dj della discoteca campigiana quando aprì i battenti nel 1984 e che poi è rimasto per altri quattro anni, aiutato alla consolle da Antonio Poli, a far ballare giovani e giovanissimi. ‘The final countdown’ degli Europe il brano simbolo di quell’epoca, quello con cui tutto partiva. Livornese di nascita, ma fiorentino da sempre, ha un solo aggettivo per descrivere quegli anni: "Belli". Ed è quel bello che purtroppo sa di irripetibile, di anni che non torneranno più. "Quello dell’Happy Land fu un vero e proprio salto di qualità - racconta - un periodo di musica che mi ha fatto conoscere ovunque". Poi il discorso, e non poteva essere diversamente, si sposta su come sono cambiati tempi e abitudini: "Oggi basta scaricare un programma da Internet e sono tutti Dj. Ma allora i dischi si mettevano davvero". E bisognava saperli mettere aggiungiamo. Come dimostra anche il garage pieno che ancora oggi Andrew Dj Avanguard ha: lo vogliamo chiamare di proposito con il nome che ha caratterizzato quell’epoca e che è rimasta nei cuori di tanti.