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Firenze, graduatorie delle case popolari: nei primi 50 solo 15 italiani / SONDAGGIO

Dopo le dichiarazioni del sindaco Nardella, che chiede di riequilibrare la situazione a favore dei fiorentini, siamo andati a spulciare tra i nomi degli aventi diritto

Le chiavi di un gruppo di case popolari (New Press Photo)

Firenze, 4 maggio 2018 - Il primo in graduatoria si chiama curiosamente Giacomo con 19 punti. Ma dopo di lui sfilano i nomi di un universo davvero multietnico: Jesus, Mohamed, Aziz, Tesfamariam Cirum, Elca. E ancora Fatou Bintou, Mohammed, Aiping, Khaleda, Akilja, Kenan Yaryna...

 

Fra i primi venticinque in lista per accedere a un alloggio popolare, solo cinque hanno un cognome italiano. Ma più o meno la proporzione non cambia se si scorre l’elenco fino alla trecentesima posizione. E così anche più giù troviamo Abderrazzak, Salah, Mohammad o Samiha.

E’ la Firenze del nostro tempo, così come viene raccontata dalla graduatoria provvisoria del bando Erp 2016 con aggiornamento 2017, redatta in ordine di punteggio. Ottantasei pagine che chiudono con Zafran a zero punti. Ed è a questo poliglottismo, dove la voce fiorentina sembra sempre più flebile, che il sindaco Nardella fa riferimento quando chiede strumenti per riequilibrare la presenza di famiglie straniere e italiane nell’assegnazione degli alloggi popolari. Come ad esempio, la concessione di più punti a chi vive da più tempo sul territoro comunale.

Una richiesta che ha suscitato un gran clamore, ma che l’assessore al welfare di Palazzo Vecchio, Sara Funaro, ha regolarmente portato ieri al tavolo della commissione regionale, l’organismo a cui spetta cambiare le regole per le graduatorie Erp. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Quartini, membro della commissione Politiche sociali, ritiene che così si rischia di scatenare una guerra fra poveri.

Completamente diverso il tono del centrodestra: «Meglio tardi che mai – sentenzia il consigliere regionale della Lega Nord Jacopo Alberti – Da anni noi portiamo avanti una battaglia affinché ci sia maggiore equità nella distribuzione degli alloggi Erp, puntualmente bocciata in Regione dai compagni di Nardella che improvvisamente ha deciso di ‘leghistizzarsi’, lanciandosi in proclami pro-italiani».

«Piacevolmente stupiti dalle parole del sindaco - afferma l’azzurro e vicepresidente del consiglio regionale Marco Stella - che finalmente riconosce quello che noi diciamo da sempre, e cioè che nella graduatoria degli alloggi popolari ci sono troppi stranieri. Bene, allora Nardella sostenga la nostra proposta di legge e dica ai consiglieri del Pd di votarla».

Analogo commento arriva dal capogruppo Fdi in Consiglio regionale, Paolo Marcheschi: «Fa piacere vedere che, seppur con qualche anno di ritardo, Nardella è arrivato a sposare idee e proposte di legge che Fratelli d’Italia porta avanti da sempre». A difendere Palazzo Vecchio scende in pista il capogruppo del Pd Angelo Bassi che a nome di tutti i suoi consiglieri afferma: «Le proposte che abbiamo fatto e i criteri che abbiamo indicato nascono dal fatto che da anni lavoriamo a fianco delle famiglie più deboli e sappiamo che oggi ci sono persone che hanno bisogno di risposte».

Dello stesso avviso il presidnete del consiglio regionale Eugenio Giani, che sostiene: «Innalzare a 10 gli anni di residenza in Toscana la soglia per partecipare ai bandi di assegnazione degli alloggi popolari». Mentre replicano con sarcasco Jacopo Cellai di Forza Italia e Francesco Torselli di Fdi: «Nardella parla di privilegiare gli italiani? Non si preoccupi, tra un anno lo faremo noi, quando saremo al governo della città». Duro infine Maurizio Brotini di Cgil Toscana che al termine delle audizioni in commissione Politiche sociali del Consiglio regionale chiede: «Per l’edilizia residenziale pubblica servono risorse certe e ricorrenti dal governo centrale. La Regione è disposta a fare con noi una battaglia per averne di più e poterle spendere?» Olga Mugnaini