Sandra Nistri
Cronaca

Case popolari, quei redditi troppo alti

Controlli a tappeto da parte del Comune di Sesto: trovate famiglie senza requisiti adeguati. Riprese le manutenzioni degli alloggi Erp

Un reddito Isee di quasi 62mila euro ed una somma tra patrimonio mobiliare e immobiliare di circa 244mila euro. Cifre di tutto rispetto per un nucleo familiare e, soprattutto, decisamente superiori a quelle previste dalla normativa per poter rimanere in un alloggio di edilizia residenziale pubblica: 36.151,98 per i redditi e meno di 100mila euro fra beni mobili ed immobili. Eppure la famiglia in questione risiede in un alloggio popolare a Sesto. Un caso non isolato perché, dai controlli effettuati da Casa Spa, è emersa almeno un’altra situazione, con il superamento però di poco della somma fra patrimonio mobiliare e immobiliare. In entrambi le vicende è stata disposta la revoca dell’alloggio che dovrà essere liberato, rispettivamente, entro il prossimo 3 dicembre e entro il 3 giugno 2021: se così non sarà si procederà a uno sfratto forzato, senza la concessione di ulteriori proroghe. Nei mesi scorsi erano già state disposte altre revoche di alloggi Erp: "Gli accertamenti- spiega infatti l’assessore alle Politiche abitative Donatella Golini- sono costanti e consentono di individuare diversi casi di famiglie che non hanno più i requisiti per occupare un alloggio di edilizia residenziale pubblica. Ci sono situazioni particolari che vengono valutate, ad esempio è capitato che un nucleo avesse in transito per un periodo limitato sul proprio conto corrente i soldi per l’acquisto di una casa da parte del figlio ma, in generale, chi ha la possibilità di accedere al libero mercato è opportuno che lo faccia perché noi dobbiamo tutelare un bene pubblico e fare in modo che gli alloggi Erp siano assegnati a famiglie che non potrebbero permettersi altro". Il patrimonio di edilizia residenziale pubblica a Sesto fra l’altro è cospicuo, ben 850 alloggi tra le quali una settantina di proprietà anche del Comune di Firenze, ma le famiglie in attesa in graduatoria sono centinaia e le case da assegnare sono solo quelle che si liberano per scelta volontaria degli inquilini o per la morte degli assegnatari. A breve termine poi non sono previste nuove edificazioni Erp sul territorio: "Dopo l’emergenza Covid-19 – continua però Golini – sono ripresi per fortuna i lavori di manutenzione negli alloggi da riassegnare e, per accelerare i tempi, abbiamo deliberato in giunta la possibilità che sia l’assegnatario stesso, in caso di interventi effettuati a cura di Casa Spa, a poter anticipare le spese fino a un massimo di 5500 euro che poi saranno scomputate dall’affitto. In questo modo si saltano tutti i passaggi necessari per il pagamento da parte del Comune".