REDAZIONE FIRENZE

Caso Ciatti, il Ministro: "Ad aprile il processo"

Di Maio risponde alla lettera del sindaco di Scandicci, Fallani. E Bonafede chiama babbo Luigi: "Il dibattimento adesso è vicino"

Niccolò Ciatti, il 22enne di Scandicci ucciso in un pestaggio a Lloret de Mar

Firenze, 15 gennaio 2021 -  Omicidio Ciatti, il processo è vicino. Parola della Farnesina. "Ho dato istruzioni alla nostra Ambasciata a Madrid affinché intervenga formalmente presso le autorità spagnole sollecitando una rapida conclusione del procedimento penale. So che il Ministro Bonafede, con il quale mi tengo in stretto contatto sulla vicenda, ha indirizzato una lettera con analoga richiesta al suo omologo spagnolo". A stretto giro di posta, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha risposto all’appello del sindaco di Scandicci, Sandro Fallani, che si era fatto a sua volta portavoce istituzionale dei fondati timori della famiglia Ciatti: Rassoul Bissoultanov, il principale imputato dell’omicidio di Niccolò, il 23enne di Scandicci barbaramente ucciso in un pestaggio in discoteca a Lloret de Mar, nell’estate del 2017, ad agosto potrebbe infatti uscire per scadenza dei termini di carcerazione preventiva.

La custodia cautelare in Spagna non può infatti protrarsi oltre i quattro anni. Dunque la prossima estate, in assenza di una sentenza di una condanna e di una rinnovazione della misura, c’è il concreto pericolo che Bissoultanov, figlio di ceceni rifugiati a Strasburgo, possa tornare libero. Pericolo che soltanto il processo può scongiurare. Ma ora qualcosa si è mosso davvero. Sempre ieri, anche il ministro della giustizia Alfonso Bonafede ha dato personalmente una speranza alla famiglia Ciatti. Il suo omologo spagnolo, gli ha infatti assicurato che il procedimento è già incardinato presso il tribunale di Girona e dovrebbe cominciare ad aprile, maggio al massimo.

Da questo aggiornamento tra Ministeri, si è capito inoltre che il rinvio a giudizio non riguarda soltanto Bissoultanov, ma anche uno dei suoi due compari, l’altro ceceno Movsar Magomadov, immortalato dalle telecamere con la sua maglietta rossa mentre, sulla pista del ’St Trop’, spalleggia il connazionale, violento lottatore di Mma. "E’ un passo verso ciò che ci aspettiamo", commenta il babbo Luigi, che a questo attende la notifica dell’avvio del dibattimento. Il covid oltre a dilatare fino all’inverosimile la durata dell’indagine preliminare, potrebbe compromettere anche lo svolgimento in presenza dell’udienza. Ma a questo, per ora, la famiglia preferisce non pensare. D’altronde, non hanno pensato altro che alla giustizia, da quella notte di quasi quattro anni fa, quando vennero avvisati di ciò che era accaduto al loro figlio in vacanza. Era l’ultima serata, poi Niccolò, titolare di un banco di ortofrutta al mercato di San Lorenzo e grande tifoso della Fiorentina, sarebbe tornato dai suoi cari. Una violenza cieca e gratuito, culminata in un calcio devastante alla testa, glielo hanno impedito.  

ste.bro.