STEFANO BROGIONI
Cronaca

Caso Ciatti, da Scandicci lettera ai ministri

Il sindaco Fallani scrive a Di Maio e Bonafede affinché sollecitino la Spagna per l’inizio del processo. "La famiglia ne ha diritto"

Per l’omicidio di Niccolò scende in campo anche il sindaco di Scandicci a fianco della famiglia Ciatti in cerca di giustizia. Con una lettera indirizzata al ministro dell’Interno, Luigi Di Maio, e a quello della Giustizia, Alfonso Bonafede, il primo cittadino Sandro Fallani chiede che il governo italiano solleciti la Spagna affinché venga fissato il processo quanto prima, onde scongiurare il pericolo, concreto, che il ceceno Rassoul Bissoultanov, principale imputato del processo non ancora fissato, possa essere scarcerato per scadenza dei termini.

Il timore è che il ceceno, un lottatore di ’Mma’ figlio di rifugiati politici riparati a Strasburgo, in Francia, possa rendersi irreperibile.

Il barbaro pestaggio costato la vita di Niccolò, commerciante del mercato di San Lorenzo e tifoso viola, avvenne nell’agosto del 2017 a Lloret de Mar, dove si trovava in vacanza con gli amici. Tra qualche mese, ricorrono i quattro anni, e la giustizia spagnola, che ha già rinnovato la custodia cautelare a carico del ceceno, non potrà reiterare la misura. In questo momento, non c’è ancora una data fissata per l’inizio del dibattimento e non è stata neppure definita la posizione del secondo indagato, l’altro ceceno Movsar Magomadov, spalla di Bissoultanov in quei secondi di violenza nella pista della discoteca ’St Trop’.

"La famiglia Ciatti ha affrontato il dolore indescrivibile della perdita di un figlio con estrema dignità, con un senso di responsabilità esemplare, e in occasioni importanti anche con atti dì generoso coraggio nei confronti delle nostre comunità - ha ricordato il sindaco Fallani ai ministri -: i genitori, la sorella e tutte le persone più care a Niccolò hanno sempre chiesto giustizia, mai vendetta, e niente potrebbe giustificare il mancato rispetto di questo loro diritto, neanche la straordinarietà della situazione che accomuna in questi mesi i paesi europei e del mondo. La famiglia e gli affetti hanno finalmente bisogno di vedere riconosciute le responsabilità per poter tornare in qualche modo ad una vita più serena, anche se nessuno potrà render loro la possibilità di abbracciare Niccolò; al loro fianco hanno tutta la comunità di Scandicci, la Città Metropolitana di Firenze, l’Italia intera, oltre alla città di Lloret de Mar che rappresenta Firenze e Scandicci nel processo. Questa - conclude Fallani - è anche l’occasione per ribadire come, nel rispetto di tutte le garanzie, stati di diritto democratici come quelli europei debbano assicurare ai cittadini processi brevi e pene certe: è la cosa giusta da fare nei confronti delle vittime, come nel caso Ciatti, ed è giusto al tempo stesso in un contesto di diritti civili per chi è sotto processo ed è in attesa di giudizio".