REDAZIONE FIRENZE

Caso Kata arriva in Senato La ricostruzione di Nordio "Rapimento non legato alla permanenza all’Astor"

In occasione del question time andato in scena ieri nell’aula parlamentare il ministro della Giustizia ha risposto alle domande del senatore Ivan Scalfarotto "Secondo la procura, non ci sono elementi idonei per confutare il collegamento".

Caso Kata arriva in Senato La ricostruzione di Nordio "Rapimento non legato alla permanenza all’Astor"

di Pietro Mecarozzi

"Chiediamo di comprendere perché la procura di Firenze non abbia ritenuto di disporre e procedere allo sgombero dei locali occupati nell’ex hotel Astor di via Maragliano". Esordisce così Ivan Scalfarotto, senatore di Italia Viva-Azione, in Aula al Senato nel corso del question time con il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. La domanda rivolta al guardasigilli, in sostanza, è una: "Se la decisione (dello sgombero ndr) fosse stata presa prima, si poteva evitare la sparizione di Kata?". Una risposta chiarificatrice di Nordio, a questa specifica domanda, non arriva. Il ministro della Giustizia, in punta di diritto, ripercorre tutte le tappe giudiziarie dell’occupazione dell’Astor fino alla sparizione della bambina peruviana, concludendo il suo intervento con un inciso, arrivato direttamente dalla procura di Firenze, che fa quantomeno riflettere. "Allo stato, secondo la procura, non sussistono elementi idonei - spiega Nordio - a ritenere che il rapimento della minore possa in qualche modo essere ricondotto alla sua permanenza all’interno dell’immobile occupato".

Un ragionamento enigmatico, che può avere molte chiavi di lettura. Le piste al vaglio della procura portano fuori e dentro l’Astor, e forse, in questa fase delle indagini, i pm non hanno ancora elementi così significativi (vedi il termine ‘idonei’ utilizzato) per poter collegare le due questioni. Dall’altra parte, però, come sottolinea lo stesso Scalfarotto nella replica, quella di Nordio, e quindi della procura, è una risposta non data, anche in considerazione del passato turbolento dell’ex albergo. Lo stesso Nordio, durante il question time, rivela - sempre facendo fede ai rapporti di procura e forze dell’ordine di Firenze - che sull’’Astor è stata certificata "l’esistenza di plurimi procedimenti penali, in relazione al reato art 633 del codice penale (invasione di terreni o edifici), per i fatti commessi tra il 2014 e il 2022".

Senza contare il tentato omicidio del 28 maggio 2023, con lo scontro tra alcune famiglie di origine peruviana e un occupante ecuadoregno - ‘caduto’ dal terzo piano dello stabile -, e l’assodato racket delle camere (che andrebbe dagli 800 euro senza bagno, arrivando fino anche ai 1.500 euro se con i servizi) che la stessa procura ha individuato all’interno.

Una situazione che, ribadisce Nordio, era già stata attenzionata il 17 novembre del 2022, e aveva innescato un "monitoraggio continuo e la complessiva ricognizione per censire gli occupanti e i relativi nuclei familiari" da parte di Digos e procura di Firenze. In quell’occasione, svela il guardasigilli, "alcuni occupanti si impegnarono a lasciare l’immobile", in particolare "le donne in gravidanza e con bambini manifestarono la loro disponibilità a trasferirsi in altri luoghi da definire".

Un trasferimento che, tuttavia, non ci sarà mai, fino allo sgombero coatto eseguito il 17 giugno 2023. Nel frattempo, il 28 gennaio 2023, aggiunge ancora Nordio, la procura di Firenze ha licenziato "l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per il procedimento penale" avviato dopo l’occupazione avvenuta il 18 settembre 2022, alla quale è seguito "il decreto di citazione diretta, con una prima udienza fissata per il 22 maggio 2024". Giorno nel quale, conclude il ministro, è "previsto il processo".