STEFANO BROGIONI
Cronaca

Firenze, dopo il caso Kata è stretta sugli sgomberi. Arriva la direttiva del ministro Piantedosi

"Le occupazioni ledono il diritto di proprietà e generano degrado urbano"

La piccola Kata

La piccola Kata

Firenze, 13 agosto 2023 – Dallo sgombero dell’ex hotel Astor fino al sequestro delle scuderie occupate dell’ex ippodromo delle Mulina. Situazioni e contesti diversi, ma se da qualche settimana a Firenze si mostrano i muscoli contro le situazioni di illegalità un motivo c’è. L’input è arrivato infatti direttamente dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che con una direttiva, indirizzata a tutti i prefetti d’Italia, ha sollecitato le operazioni in tale direzione.

"Le occupazioni arbitrarie di immobili, infatti, al di là del disvalore insito nella diretta lesione del diritto di proprietà, concorrono inevitabilmente a generare degrado urbano e ad alimentare la percezione di insicurezza nei cittadini. Non va parimenti sottaciuta la circostanza - messa in risalto da alcuni recenti fatti di cronaca - che le occupazioni sono talvolta organizzate e gestite dalla stessa criminalità, anche organizzata, e che gli immobili occupati sovente diventano luogo di elezione per la consumazione di reati di varia natura. Senza dimenticare i rischi per l’incolumità che discendono dalle precarie condizioni di sicurezza in cui versano molti degli edifici in questione e che impongono interventi di sgombero mirati e tempestivi".

Il risultato, almeno a Firenze, è un giro di vite a tamburo battente nei confronti di situazioni che rispecchiano fedelmente la descrizione fatta dal Viminale.

Il primissimo intervento, datato 17 giugno, è quello effettuato all’albergo di via Maragliano teatro della scomparsa della piccola Kata. Nell’operazione si sommate varie esigenze, anche quella investigativa di escludere che nell’edificio potesse celarsi il corpo della bambina.

L’ultimo blitz, in ordine cronologico, è quello invece nei confronti dell’occupazione, di area anarchico antagonista, dello stabile di via Ponte di Mezzo, dove la Dda sospetta che siano germogliate contiguità con chi fa attentati alla linea dell’alta velocità, com’è per altro accaduto nella galleria di Firenzuola proprio in concomitanza dello sgombero degli ex viale Corsica. Nel mezzo, nell’estate calda degli sgomberi, sono state interrotte le occupazioni di villa Pepi a Careggi e ci sono stati ripetuti interventi all’ex Antilotex di via Fanfani a Castello, dove si erano ripetuti incendi. Situazione analoga a quella di alcuni fabbricati dell’area delle Mulina alle Cascine, ora sequestrati dalla procura.

ste.bro.