REDAZIONE FIRENZE

Caso Resinovich ribaltato: l’accusa è omicidio

Che il vento giudiziario fosse cambiato lo si era intuito. Poi la Procura con una nota stringata ma efficace lo...

Che il vento giudiziario fosse cambiato lo si era intuito. Poi la Procura con una nota stringata ma efficace lo...

Che il vento giudiziario fosse cambiato lo si era intuito. Poi la Procura con una nota stringata ma efficace lo...

Che il vento giudiziario fosse cambiato lo si era intuito. Poi la Procura con una nota stringata ma efficace lo aveva sancito parlando di una "profonda rivalutazione" sulla scorta della perizia medico-legale (già letta dal procuratore facente funzioni Federico Frezza). Ieri, dopo la comunicazione del nuovo pm del caso, Ilaria Iozzi, che la perizia era stata depositata gli avvocati hanno potuto leggere o visionare la corposa e complessa consulenza. E il caso di Liliana Resinovich (nella foto) dopo tre anni viene ribaltato. Confutata la tesi del suicidio che tanto scetticismo aveva suscitato, la relazione parla del coinvolgimento di terzi; e la scelta di finirla diventa invece omicidio. La consulenza, commissionata nel gennaio 2024, dopo rinvii, è giunta nella notte tra venerdì e sabato. Porta la firma della antropologa Cristina Cattaneo, dei medici legali Stefano Tambuzzi e Biagio Eugenio Leone e dell’entomologo Stefano Vanin. I quesiti posti erano stabilire la data della morte di Liliana (la prima perizia la indicò 48-60 ore prima del rinvenimento) e la natura di segni e lesioni sul corpo. Questi ultimi fanno pensare a un intervento di terzi, che poi ne avrebbero causato la morte. Per soffocamento, più probabilmente per strangolamento: asfissia meccanica. Liliana sarebbe stata presa alle spalle e messa nelle condizioni di non poter reagire, colpita al volto e poi strangolata, con una torsione brusca del collo, una compressione con l’avambraccio che avrebbe causato anche la frattura a una vertebra. Uccisa lo stesso giorno in cui è scomparsa, il 14 dicembre 2021.