MANUELA PLASTINA
Cronaca

Caso salmonellosi, scontro Asl-Comuni: “Ora vogliamo la verità”

I sindaci di Sesto, Calenzano, Campi, Signa, Barberino e Carmignano si rivoltano contro un documento che li accusa di tardiva sospensione del servizio mensa: “Menzogne”

Sesto Fiorentino, 28 ottobre 2024 - "Vogliamo la verità sul caso salmonellosi e la ricostruzione precisa da parte della Asl di quanto avvenuto tra comunicazioni e notifiche ricevute dagli ospedali sui primi casi e ricoveri. Non possiamo accettare di essere accusati di non aver agito tempestivamente". I sindaci di Sesto, Calenzano, Campi, Signa, Barberino e Carmignano si rivoltano contro la Asl: il documento inviato dalla Asl alla "Qualità&Servizi" che gestisce le mense scolastiche di questi territori in merito agli episodi di salmonellosi, si conclude con una frase che accusa direttamente l'azienda partecipata dalle amministrazioni comunali. Nella parte finale parla di non adeguata analisi e di "mancata immediata autosospensione dell'attività".

Sindaci contro la Asl nel caso salmonellosi
Sindaci contro la Asl nel caso salmonellosi

"Sono accuse senza fondamento - dice il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi insieme agli altri sindaci -. Dalle notizie trapelate, sotto osservazione sono i pomodori serviti nelle mense venerdì 20 settembre e martedì 24 settembre. A Sesto abbiamo ricevuto la prima segnalazione di alcuni casi di ricoveri per sintomi assimilabili salmonellosi da un istituto scolastico privato mercoledì 25 settembre alle 15,32 tramite mail. Non avevamo comunicazioni ufficiali da parte della Asl, ma in via cautelativa, insieme agli altri Comuni, dopo due ore abbiamo sospeso il servizio mensa già dal giorno successivo. A indagini epidemiologiche ancora in corso, bisogna ripristinare la verità e vogliamo sapere quanto le autorità sanitarie hanno avuto notizie dei primi casi e se si poteva evitare per tempo la somministrazione del pasto del 24, dato che sappiamo che alcuni bambini erano già stati ricoverati nel fine settimana".

Chiedono notizie "per accertare le responsabilità" e una rettifica da parte della Asl sulle accuse contenute nel documento.