Castelfalfi, la famiglia Lohia punta in alto "Così aumenteremo le presenze nella tenuta"

La presentazione dei programmi della nuova proprietà è avvenuta ieri in municipio a Montaione con l’ad Husseini e il sindaco Pomponi

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Un borgo vivo e con la possibilità di essere vissuto da tutti. E’ questo il nuovo volto che la famiglia Lohia vuole dare alla Tenuta di Castelfalfi. Il magnate indonesiano Sri Prakash Lohia, con interessi in numerosi campi e in particolare nel comparto dell’industria chimica, ha acquisto la tenuta dal gruppo tedesco Tui e dallo scorso 30 giugno ne è divenuto il nuovo proprietario. Attraverso il nuovo amministratore delegato, Mounir Husseini, sono state svelate le intenzioni e il progetto che abbraccerà i 1.100 ettari adagiati sulle colline montaionesi e che comprendono un castello medievale finemente ristrutturato, ville, appartamenti, un’azienda agricola biologica, un hotel a 5 stelle, ristoranti e il campo da golf più grande della Toscana.

Primo punto: l’occupazione. Ad oggi la tenuta dà lavoro a circa 200 persone. La nuova proprietà ha intenzione di mantenere tutti i posti. "Le persone arrivano prima di tutto – ha precisato l’ad – siamo stati accolti da un ottimo team di professionisti e vogliamo mantenere con loro un rapporto a lungo termine improntato su rispetto, trasparenza e chiarezza". La parte dell’ospitality fino al 30 settembre continuerà a essere gestita dalla vecchia proprietà, ma con il cambio di regia l’obiettivo è creare le condizioni per "allungare il periodo di permanenza delle persone nella tenuta, offrendo loro molte più attività da fare". Un’attenzione particolare sarà rivolta alle famiglie. "Oltre a uno splendido tramonto o a un panorama mozzafiato godibili da coppie giovani e meno giovani, Castelfalfi deve essere quel luogo dove tutti possono trovare attrattività e benessere".

Se fino a ora la tenuta è sempre stata vista come un sogno per pochi, la volontà è "di pensare a formule per tutti". Il sindaco Paolo Pomponi, che ha dato il benvenuto alla nuova proprietà nella sala consiliare del Comune, auspica che questa nuova fase aiuti anche il ripopolamento della frazione con l’arrivo di nuovi residenti. "Intanto – sottolinea il sindaco – dopo molto tempo che non accadeva, nella chiesa di San Floriano è stata di nuovo celebrata la messa. E’ anche questo un segnale di risveglio". Pomponi, nell’accogliere la famiglia Lohia, ha ricordato come il progetto Castelfalfi intrapreso dal gruppo Tui, che ha ringraziato, abbia dato al borgo abbandonato, che rappresenta un decimo del territorio di Montaione, la possibilità di rinascere.

Tra Comune e tenuta sussiste una convenzione che definisce limiti e concessioni. "Questa nuova operazione – ha chiarito il sindaco – dovrà muoversi su tre gambe: profitto, sviluppo e sostenibilità ambientale". I primi investimenti della famiglia Lohia saranno mirati proprio a soddisfare questa esigenza. "Nell’azienda agricola – annuncia l’ad – rinnoveremo le infrastrutture perché la produzione sia ancora più sostenibile; e anche sullo sviluppo del patrimonio immobiliare ci muoveremo preservandone l’autenticità".

Quello del magnate asiatico con Castelfalfi è stato un colpo di fulmine. Gli è bastata una visita, a febbraio, per rimanerne letteralmente affascinato. "E’ rimasto colpito – racconta l’ad – dalle potenzialità della tenuta immaginandola come la prima destinazione in Toscana, sia a livello locale che internazionale". Con il paese e la comunità montaionese la famiglia Lohia vuole da subito stringere un forte rapporto: "Ci confronteremo con tutti gli attori coinvolti, in particolare con la comunità e le istituzioni per creare insieme un luminoso futuro per Castelfalfi".

Irene Puccioni