Reggello (Firenze), 22 agosto 2024 – C’è grande curiosità su chi sia la famiglia fiorentina che avrebbe presentato un’offerta concreta per acquistare il castello di Sammezzano. Se il telefono del curatore fallimentare, l’avvocato Luca Gratteri di Roma, in questi giorni suona a vuoto, la proposta annunciata dal movimento civico “Save Sammezzano” - ma non sottoscritta dalle istituzioni che dicono di non saperne niente – trova conferma nel fatto che non è mai stata bandita la vendita all’asta annunciata per aprile e maggio. Non si sa dunque quale fosse la base di partenza del bene, che nei tentativi di incanto precedenti, risalenti a ottobre 2018 e febbraio 2019, era rispettivamente di 16,2 e 15,7 milioni di euro. L’asta sarebbe stata interrotta dalla proposta di concordato arrivata sul tavolo del curatore della fallita società italo inglese “Sammezzano Castle”, che aveva acquistato il bene oltre 20 anni per farne un resort di lusso. Secondo quanto riferisce entusiasta, Francesco Esposito, portavoce di Save Sammezzano, l’aspirante nuovo proprietario è un imprenditore che ha garantito che il piano monumentale tornerà ad essere a fruizione pubblica.
Saranno dunque visitabili le meravigliose sale, una diversa dall’altra, volute dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona in stile orientale che nella seconda metà dell’800 ha voluto trasformare in stile arabeggiante il castello di Leccio. Ne ha fatto un capolavoro di design, architettura, colori, fascino, ispirando registi che hanno ambientato qui i loro film, ma anche pubblicità, shooting fotografici, videoclip e tanti matrimoni, quando ancora Sammezzano era un hotel 5 stelle con ristorante. A maggio scorso il castello era tornato per qualche giorno all’illusione dei vecchi fasti, ospitando le riprese del nuovo “Sandokan” con protagonista l’attore turco Can Yaman.
Ora è caccia al nome della famiglia fiorentina che ha presentato la proposta di concordato: si sa che è impegnata nella tutela del patrimonio artistico e in iniziative culturali a Firenze. Solo in minima parte ha interessi nel mondo alberghiero. È “un’unica testa pensante”, come la definisce Esposito, a differenza delle 6-7 persone che facevano parte della ormai fallita società. Fatto che garantirebbe una maggiore stabilità. Il cerchio dei nomi si stringe, ma la vera identità della famiglia resta top secret.
La proposta di concordato (sulla quale l’aspirante compratore starebbe lavorando da mesi) avrebbe già ottenuto il beneplacito della società creditrice per oltre un milione di euro che ha portato al secondo e definitivo fallimento della Srl nel 2013. Ora tocca al curatore fallimentare dare il via libera all’operazione che, al di là, del prezzo di acquisto, non sarà economicamente di poco conto per il futuro nuovo proprietario di Sammezzano: un paio di anni fa, si ipotizzava che tra acquisto, restauro e fruibilità di maniero e parco ci volesse una cifra tra i 60 e gli 80 milioni di euro.