La variante al piano
cave annunciata dalla Regione Toscana nei giorni scorsi consentirà lo sforamento del 5% del tetto massimo di escavazione solo in casi rari, come la realizzazione delle opere pubbliche, e a fronte di appropriate valutazioni. Dopo giorni di bufera, con sindacati ma anche partiti di centrosinistra all’attacco della delibera voluta dalla Giunta, l’assessore regionale all’Urbanistica, Stefano Baccelli, precisa: "Troppo spesso si identifica la questione delle cave con il marmo di Carrara. Ma a rischiare lo sforamento sarebbero solo una manciata di imprese, i gessi pisani, gli inerti del Valdarno e i calcari di Molazzana, tutte esterne alle Apuane e operanti anche nel comparto industriale e delle costruzioni. La Regione lavora per costruire il miglior equilibrio tra la tutela del lavoro e dell’ambiente, priorità a cui riconoscerò sempre pari importanza".