’Mussolini il capobanda’ (Mondadori) è stato il saggio più letto del 2022, ’Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia’ (Harper Collins) il libro più venduto del 2024. Entrambi portano la firma del giornalista e scrittore Aldo Cazzullo che, insieme a Moni Ovadia e alle musiche dal vivo di Giovanna Famulari, li ha trasformati in spettacoli teatrali che si potranno vedere (o rivedere) nei prossimi giorni.
Si parte domani da Campi Bisenzio: alle 18,30 nel foyer del TeatroDante Carlo Monni l’autore presenterà ’Il Dio dei nostri padri’ in dialogo con il filologo Enio Bruschi: un viaggio emozionante sulle parole della Sacra scrittura attraverso una prospettiva originale e profonda sui personaggi, le storie e i messaggi universali del testo. Cazzullo, infatti, rievoca storie dal fascino millenario e racconta le grandi donne della Bibbia: Giuditta che decapita il condottiero nemico, Ester che salva il popolo dallo sterminio, Susanna che fa condannare i suoi molestatori. E poi l’angelo che salva Tobia e il diavolo che tormenta Giobbe, l’amore del Cantico dei Cantici e la disillusione dell’Ecclesiaste ("tutto è vanità") fino alla grande speranza della resurrezione e di un salvatore che viene a riscattare l’umanità: per i cristiani, Gesù.
"Un romanzo formidabile che come tutte le grandi opere parla anche di noi. Le pagine della Bibbia sono l’origine della nostra cultura, le radici dell’identità italiana, cristiana, occidentale" dichiara lo scrittore. Alle 21, invece, porterà in scena ’Il Duce Delinquente’. "In Italia c’è ancora un’immagine deformata del Duce: ci sono pochi, non pochissimi, fascisti convinti e ci sono tanti, non tantissimi, antifascisti" ricorda il giornalista che ha celebrato gli ottant’anni della Liberazione proprio a Firenze lanciando, dall’Arengario di Palazzo Vecchio, un messaggio ben preciso: "La memoria condivisa non esiste: ognuno ha la sua e non può cambiarla. La memoria di chi ha portato gli ebrei italiani a Auschwitz non può essere la stessa memoria di chi si è battuto contro quelli che portavano gli ebrei italiani a Auschwitz".
Il 30 aprile (ore 21) lo spettacolo ’Il romanzo della Bibbia’ sarà in scena sul palco di Giunti Odeon a Firenze (il giorno precedente al Politeama Pratese). Sul palco la storia è narrata a due voci: Cazzullo racconta e Ovadia lo accompagna con letture, interventi e canti, mentre Famulari cura la parte musicale, spaziando dal sacro al contemporaneo. Perché "la Bibbia è una lettura più che attuale, eterna. Lì ci sono le radici del Cristianesimo, dell’Ebraismo e anche alcuni spunti del Corano, libro sacro per l’Islam. Quelle pagine, inoltre, hanno ispirato la grande arte, soprattutto la nostra: pensiamo a Giotto, Michelangelo, Raffaello che ci hanno lasciato delle opere straordinarie che nascono dalla Bibbia" sostiene Cazzullo.
Barbara Berti