GIOVANNI BALLERINI
Cronaca

Cccp, amarcord Firenze. Dai concerti cult agli ex Liftiba il lungo intreccio con la città

La punk band il 26 luglio a Pratolino per Musart. Il biografo: "Il legame durò anche come Csi". Tanti ricordi: dal live interrotto per rissa all’ingresso dei fiorentini Maroccolo, Magnelli e DI Marco.

Cccp, amarcord Firenze. Dai concerti cult agli ex Liftiba  il lungo intreccio con la città

Cccp, amarcord Firenze. Dai concerti cult agli ex Liftiba il lungo intreccio con la città

Ormai è cosa nota, i Cccp - Fedeli alla Linea saranno venerdì 26 luglio alle 21 alla ribalta del Musart Festival Firenze, al Parco Mediceo di Pratolino 8prevendite da oggi alle 18). L’annucio, come c’era da aspettarsi, ha riaperto il vaso di pandora dei ricordi che legano la punk band emiliana a Firenze. Non parliamo solo del fatto che l’ex Litfiba Gianni Maroccolo diventò nel 1990 la colonna ritmica del gruppo in Epica Etica Etnica Pathos, il quarto e ultimo album in studio dei Cccp, ma anche dell’intenso rapporto dei fan fiorentini con la band, partendo dagli albori. E più precisamente da quel concerto del 4 luglio 1985 che, in una delle serata più riuscite di Radiosplash, sul palco sotto le stelle accanto alla piscina del Poggetto, rappresenta, insieme quello (popolato da pochi fan) alla Festa dell’Unità di Castello, il primo incontro fra il pubblico fiorentino e la band. L’inizio di un amore che si fortificò un anno dopo con l’intenso live del 22 maggio all’Auditorium Flog e con quello affollatissimo e contrastato del 16 settembre 1986 alle Cascine che fu interrotto per rissa. Il concerto del 18 settembre 1992 al Centro Pecci di Prato sottolinea la fine dei Cccp - Fedeli alla linea e l’inizio della transizione del gruppo verso i Csi, che vedranno l’ingresso nell’organico, oltre a Maroccolo, anche dei fiorentini Francesco Magnelli e Ginevra di Marco. Parliamo del rapporto fra Firenze e i Cccp con il dottore di ricerca in letteratura italiana Michele Rossi, saggista e direttore del Gabinetto Vieusseux, che alla band ha dedicato tante pubblicazioni. "Negli anni ’80 ero troppo giovane, quindi mi sono innamorato del gruppo che già si chiamava Csi, dal 1994 ad Arezzo Wave all’una di notte. Fu una folgorazione".

Reciproca visto che è il biografo ufficiale del gruppo?

"Conosco da tempo Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, nel mio primo libro su di loro, nel 2014 per Giunti, ho raccontato la loro intensa amicizia interrotta a Berlino nel 1999. Trenta anni di epopea, dai Cccp ai Pgr, passando per i Csi".

Che è proseguita anche dopo?

"Certo. Seguendo i progetti solisti di Massimo, mentre aiutai Giovanni anche quando fondò il Teatro Barbarico perché in quel periodo lavoravo all’Estate Fiorentina, così riuscii a portare l’evento una volta alla spiaggia sull’Arno e due anni dopo riunìì idealmente i componenti dei Csi a Firenze in cinque concerti diversi in città: Canali in Piazza del Carmine, Ferretti alle Cascine, Zamboni in un’altra piazza, la Di Marco e Magnelli al Giardino delle Rose".

Niente male. Come mai direttore del Gabinetto Vieusseux?

"Capisco la loro potenza musicale, ma per me la loro è soprattutto letteratura, ha tanti riferimenti letterari altissimi. Ne è esempio la canzone ’Mi ami?’ che ha come riferimento Roland Barthes, Giovanni è un amante della letteratura francese ed era un lettore accanito".

Un insegnamento per i giovani?

"Ho seguito i loro ultimi concerti a Berlino. Ed è davvero stupefacente vedere quanti ragazzi, anche giovanissimi, li seguono nonostante i loro testi, la loro musica non sia sempre immediata, facile da capire". Quale è secondo lei il loro segreto?

"Quello di esprimere a loro modo un disagio, quello di puntare a un teatro in cui la musica è solo una componente del tutto. La loro originalità performativa fa la differenza anche oggi. E poi c’è l’indubbio carisma di Ferretti, la sua profondità di pensiero e la sua capacità di affabulazione, di canto e comunicazione". A questo sta dedicando un nuovo libro?

"Tanti articoli e relazioni a convegno. Nel nuovo libro analizzo le canzoni dei C, i passaggi letterari, la genesi dei brani".