TERESA SCARCELLA
Cronaca

Cenare tardi a Firenze. “Volete un tavolo per le 22? Spiacenti, cucina già chiusa”

A Firenze cenare oltre una certa ora è impresa ardua. In centro più elastici rispetto alla periferia. La nostra prova sul campo. Soltanto qualche attività accetta clienti dopo gli orari canonici

Turisti a Firenze (foto NewPressPhoto)

Turisti a Firenze (foto NewPressPhoto)

Firenze, 5 marzo 2025 – Cenare tardi in centro a Firenze? Un’impresa ardua per quei palati che non si accontentano di focacce e panini al volo, o che non vorrebbero ricadere nella solita pizza. Mangiare un piatto caldo dopo le 22, seduti comodamente a un tavolo di un ristorante non è così semplice.

Che sia osteria, trattoria o un locale più elegante è indifferente, la maggior parte delle cucine in centro o nelle zone limitrofe sono già chiuse a quell’ora o ne hanno ancora per poco, mezz’ora al massimo. D’altronde, per una città a forte vocazione turistica come la nostra, c’è da aspettarselo.

Il servizio, soprattutto in centro storico, finisce per adattarsi alle loro abitudini: quindi si cena presto. Per chi ha ritmi più dilatati, invece, bussare alla porta di un ristorante sul fischio finale, spesso si traduce in un categorico rifiuto da parte del titolare o, se va bene, nelle occhiate di chi, giustamente, stava già assaporando la fine del turno. “È troppo tardi, mi dispiace” è quanto ci siamo sentiti rispondere da quasi tutti i ristoratori contattati.

Immaginate di uscire tardi da lavoro, o dall’ultimo spettacolo visto al cinema, a teatro, dalla partita di calcetto con lo stomaco brontolante, o banalmente di essere in giro con i vostri amici e di aver perso il senso del tempo. Il frigo di casa vostra piange e anche se non lo facesse, non avete nessuna voglia di mettervi ai fornelli. Che fare? È quello che ci siamo chiesti un martedì sera qualsiasi quando, prima ancora di chiedere accoglienza di persona, abbiamo deciso di contattarli preventivamente. Siamo partiti dal centro, per poi spostarci verso Campo di Marte, Gavinana e Rifredi.

Abbiamo provato a contattare un tavolo per quattro persone, intorno alle 22.15. “Se riesce a venire prima è meglio” è l’invito spassionato del primo ristoratore, che però proprio non possiamo cogliere e quindi passiamo al prossimo. Di male in peggio: “La cucina chiude alle 22.30, devo mandare via i miei dipendenti” ci spiega gentilmente una ristoratrice rammaricata. Nulla da obiettare, ci mancherebbe. Il terzo titolare, mosso evidentemente da un briciolo di pietà, ci dice che non possiamo tardare perché la cucina chiude alle 22.30, abbiamo quindici minuti di tempo per sederci e ordinare.

Apprezziamo lo sforzo, ma preferiamo non avere pressioni. Il quarto che contattiamo è un locale all’apparenza un po’ più chic. Ammettiamo di partire un po’ prevenuti, ma invece ci dice subito sì “Nessun problema, facciamo un’eccezione per voi”. Non possiamo che sentirci adulati, seppur consapevoli che lo farà per sola galanteria. Altri quattro ristoranti non hanno dubbi: “No, la cucina chiude alle 22, ci dispiace”. Niente da fare.

A questo punto proviamo ad uscire dal centro. A Campo di Marte la nostra richiesta suona evidentemente come una barzelletta, visto che la voce dall’altra parte del telefono si lascia andare prima a una risata, per poi dirci di ’no’ con ancora uno strascico di ilarità nel tono. Reazione inversa a Gavinana. In questo caso la voce sbuffa, è seccata: “Arrivereste proprio a ridosso della chiusura - ci dice - saremmo stretti coi tempi. Se ce la fate ad arrivare prima per noi sarebbe meglio, sennò diventa complicato”.

Le cose complicate non ci piacciono, figuriamoci a fine giornata, dopo lavoro, per un momento conviviale che dovrebbe essere tutto fuorché complicato. Riceviamo due di picche anche da altrettanti ristoranti in zona Rifredi. A risollevarci il morale è l’ultimo tentativo. Torniamo nuovamente in centro e qui ci sorprende con un “Va bene”. Chiaro, netto, senza tentennamenti, senza ma. Fermiamoci qua e lasciamo il campo da vincitori, altrimenti si rischia di tornare a stomaco vuoto.