
Oscar Pagnini festeggiato dai nipoti per i suoi 100 anni
Greve in Chianti (Firenze), 6 aprile 2025 – Il Chianti è terra di centenari. Sono 18 tra Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti e San Casciano, 15 donne e 3 uomini. L’ultimo ad aver raggiunto il secolo di vita è Oscar Pagnini, festeggiato nei giorni scorsi da dieci nipoti di cui 5 pronipoti. Nato il 25 marzo, non si è mai spostato da Greve in Chianti. Ha abitato prima a Strada poi a Greve, con la sorella Solisca e il resto della famiglia. Passati gli orrori della guerra e i mesi nascosto per non essere trovato dai nazifascisti, nel 1947 si è sposato con Iolanda dalla quale ha avuto due figli, Vimaldo e Alonso.
“Purtroppo – ha detto – la vita non ti regala solo cose belle. Ci hanno lasciati prima mia nuora Mafalda, poi mio figlio Vimaldo. Un genitore non dovrebbe mai sopravvivere ai propri figli”. Anche la moglie Iolanda se n’è andata qualche anno fa dopo aver vissuto con lui 75 anni. “Sono felice di festeggiare con i miei nipoti che ancora mi dicono: “Nonno, l’orto ha bisogno di te, tu lo devi bagnare“”. Il dato dei centenari nel Chianti è stabile da qualche anno, ma è salito del 30% rispetto a 10 anni fa. A crescere è il numero delle donne rispetto agli uomini che fino a qualche anno fa si equiparavano.
A tracciare le ragioni della longevità nel Chianti sono i i sindaci. Per Paolo Sottani, Greve in Chianti, “l’amore per la terra, la cucina casalinga, la coltivazione e il consumo di prodotti genuini sono sinonimo di longevità. È questa la ricetta giusta del buon vivere nel Chianti tra le aree più vecchie del mondo. Oggi i quasi 20 centenari sono i testimoni migliori di questo stretto legame che mette in relazione qualità della vita e buon invecchiamento”. Per Roberto Ciappi, San Casciano, è “merito dell’aria ‘buona’ che si respira tra le colline ma anche di ciò che si mangia, della qualità e dalla genuinità dei prodotti che se sono dell’orto di casa o della piccola oliveta di proprietà ancora meglio”. Infine David Baroncelli, Barberino Tavarnelle, sottolinea come in Chianti “a invecchiare bene non sono solo le singole persone, ma anche le realtà associative che animano i piccoli borghi della Toscana. È il caso della Filarmonica di San Donato in Poggio, nel comune di Barberino Tavarnelle, che quest’anno festeggia 100 anni di vita musicale e non solo”. Nel 2015 lo studio Usa ’In Chianti’ durato 15 anni, aveva individuato nell’olio l’elisir di lunga vita chiantigiana. La ricerca aveva avuto come protagonisti 1500 anziani di Greve e Bagno a Ripoli intervistati, sottoposti a visite, controlli e screening da un’equipe di medici italiani e americani.
Oltre all’olio d’oliva extravergine, la ricetta del buon invecchiamento comprende la dieta mediterranea, consumo dei prodotti locali, vivere in un ambiente salubre e con aria buona. Insomma se si mangia in modo genuino, come nella tradizione toscana, e si vive in Chianti si campa più a lungo. InChianti è diventato uno degli studi più significativi al mondo sull’invecchiamento, sostenuto dal National Institute of Aging di Bethesda negli Stati Uniti.