Era l’agosto del 2022 quando fu annunciato l’acquisto della ex Bekaert: sulle ceneri della ormai ex gloriosa azienda che produceva corde metalliche per pneumatici, chiusa all’improvviso nel 2018 lasciando a casa oltre 300 dipendenti, nascerà la prima industria totalmente basata sull’economia circolare. Il progetto H2 Era Green Valley, denominato Hgv, è il primo progetto d’Europa a impatto e scarto zero: con una centrale fotovoltaica produrrà energia pulita, utilizzata per alimentare l’impianto di produzione di idrogeno; questo, a sua volta, sarà utilizzato per alimentare l’impianto di power to gas, che produrrà Bio Metano.
Il calore di scarto dell’elettrolizzatore climatizzerà la Vertical Farm, mentre l’ossigeno di scarto verrà utilizzato nella Fish Farm, insieme all’energia auto prodotta sarà tutto a impatto zero. Ma solo ora la futura Hgv ha finalmente ottenuto il via libera ambientale. "Un risultato che segna un passo decisivo verso un’economia più sostenibile, basata sulla valorizzazione delle risorse e sul principio che nulla debba essere considerato scarto", dicono dall’azienda.
Il percorso, sottolinea Federico Parma, ideatore del progetto e presidente di Hgv, non è stato privo di ostacoli: "Oltre 170 richieste di integrazioni, normative complesse e tempi dilatati hanno reso il cammino lungo e a volte frustrante. Spesso non si guarda la sostanza degli argomenti rispetto all’obiettivo finale. In Italia manca un coordinamento attivo fra gli enti: questo ne ha coinvolto ben 39. Porta via tempo prezioso". L’autorizzazione per la Valutazione di impatto Ambientale "era la base del progetto, fondamentale per partire. La aspettavamo da mesi: ora possiamo programmare i prossimi step". Anche se è consapevole che "la burocrazia non è finita, ma se non altro è più "definita". Stiamo già lavorando per presentare i documenti richiesti nel Decreto di Via e depositare l’inizio dei lavori in Regione prima possibile".
Anche perché fino ad oggi sono già stati spesi diversi milioni sia per aspetti tecnici che in impegni immobiliari. "Abbiamo diversi step programmati in base allo stato avanzamento per un investimento complessivo che a regime sarà di 170 milioni. Se per chiudere ci hanno messo due giorni, per riaprire siamo a 3 anni e ancora a metà del percorso". Difficile accettare che "per creare 150 posti di lavoro e probabilmente di più ci voglia così tanto tempo. Dobbiamo cambiare il sistema: così non siamo attrattivi per creare innovazione o nuova occupazione".