OLGA MUGNAINI
Cronaca

Centri equestri sotto sfratto, ippoterapia a rischio

Sono tre le strutture 'sotto sfratto' che sono a un passo dalla chisura delle attività sportive e riabilitative. L'appello al Comune

Conferenza stampa sui centri equestri

Firenze, 20 novembre 2019 -  Chi per un motivo, chi per un altro, i centri equestri fiorentini si trovano “sotto sfratto” Realtà sportive importanti, con attività agonistiche di rilievo. Ma anche e soprattutto  con programmi di riabilitazione di ipppoterapia per persone disabili, che vanno avanti da anni con ottimi risultati.

I problemi più stringenti riguardano il Centro Equestre Fiorentino, in via delle Isole nella zona dell'Argingrosso, che si trova in un'area considerata dalla Regione a rischio idraulico; il Centro Ippico Due Case in via delle Due Case, nella zona dell'aeroporto.  "Sono anni che le vicende questi centri sportivi (ma anche educativi e rieducativi, viste le attività svolte) si trascinano e si sovrappongono. E noi  non possiamo esimerci da fare domande", afferma il consigliere comunale Dmitrij Palagi di Sinistra progetto Comune, presente con la consigliera della Lega Michela Monaco ed i referenti dei centri ippici sul territorio , a illustre le difficoltà delle strutture ippiche. Si ricorda che nella precedente consiliatura il Consiglio comunale aveva preso l'impegno di risolvere positivamente queste situazioni. Ma ad oggi asoluzini non ci sono. 

“Per quanto riguarda il Centro Equestre Fiorentino – ha detto Anna Ditelli – il 31 dicembre è prevista la chiusura. Il centro, nato nel 1993, effettua ippoterapia con ragazzi disabili ma è sotto sfratto, ingiunzione del Comune dell'ottobre 2018, in quanto il terreno dove ha sede l'attività è a rischio perché è in una zona vicina al fiume Arno. Una situazione che deve essere chiarita anche con la Regione”.

“Il Centro Ippico Due Case è, invece, a rischio sfratto, in quanto il terreno – ha spiegato Renato Palma – che era della Fondiaria è passato ad Unipol Sai. Ci è stata prospettata, dopo 15 anni, la possibilità di spostarsi in un terreno che però non sarebbe più nella Piana”. C'è poi il caso a Serpiolle del centro La Valle, in via Nuova del Mulino. "Nel loro caso – conclude Dmitrij Palagi – il confronto con l'Amministrazione pare essersi riavviato in modo positivo, anche se sostanzialmente ripartendo da zero. Occorre tenere alta l'attenzione anche in questo caso”.