
Da destra Fabio Ulivastri, non vedente e campione di endurance, con Giovanni Vulcano
Firenze, 22 dicembre 2018 - Per i disabili che frequentano il centro, quei cavalli sono la salvezza, perché significano recupero di alcune funzionalità, ma soprattutto amore, passione e occasione di libertà. Invece, ancora pochi giorni e il Centro equestre fiorentino Asd, all’Argingrosso, rischia di chiudere.
"Siamo disperati – dice Fabio Ulivastri, non vedente e campione di endurance, attività che si effettua percorrendo a cavallo percorsi di campagna – Nonostante gli ottimi risultati ottenuti sia dal punto di vista sportivo che riabilitativo, questa bella realtà sta per morire. Il problema è che il Comune di Firenze, proprietario dell’area, ha chiesto di rientrare in possesso dello spazio a fine anno, senza però indicare un luogo alternativo in cui poter trasferire il centro".
In via delle Isole 4 si estende l’ettaro di terreno in cui sorgono una scuola di equitazione e un centro di massimo livello per la riabilitazione equestre. "Per me qui è una seconda famiglia – continua Fabio, eletto ‘portavoce’ della struttura –. È stato proprio un fulmine a ciel sereno. Non sappiamo neppure che cosa Palazzo Vecchio voglia far nascere in questo posto a noi così caro".
È nata proprio all’Argingrosso la prima "squadra sperimentale" europea di para-endurance. Ed è stato subito un successo. Basti pensare che, dal 2012, tanto cammino è stato fatto. Medaglie vinte e, soprattutto, il riconoscimento ufficiale della disciplina da parte della Federazione italiana sport equestri come ‘endurance para-olimpico’.
"Siamo diventati campioni di Toscana 2013 nelle tappe svolte nella tenuta di San Rossore", ricorda Ulivastri, che lo scorso anno è arrivato settimo, a livello regionale, su 45 normodotati. E primo a Perugia, gareggiando tra ghiaccio e neve con altri nove diversamente abili. Quando è in sella al suo cavallo, Indagato di Gallura, Fabio come gli altri compagni del centro dimentica le sue disabilità.
Ma l’assessore Federico Gianassi smentisce una chiusura a breve. Spiega che la concessione resterà in vigore fino a giugno e che quindi i frequentatori dello spazio per il momento possono stare tranquilli. A ogni modo, assicura, Palazzo Vecchio è in costante contatto col quartiere 4 per far sì che l’esperienza possa continuare altrove.
"E’ un servizio che ci sta molto a cuore – aggiunge il presidente del quartiere 4 Mirko Dormentoni – Siamo da un mese in contatto coi familiari dei ragazzi che fanno ippoterapia. Lavoriamo per trovare una valida alternativa".
La concessione dell’area in cui si trova il centro, gestito da privati, è scaduta da alcuni anni e così si è andati avanti di proroga in proroga. Ma adesso, vista la procedura di sanatoria di difficile soluzione, si è arrivati ad un punto di non ritorno. E dunque, spiegano dal quartiere, è difficile ipotizzare che il centro possa rimanere lì dov’è.