SANDRA NISTRI
Cronaca

Un nuovo centro islamico a Sesto Fiorentino. Ma la moschea ancora è lontana

Inaugurazione al Neto. Spazi per gli incontri e la preghiera

Il benvenuto agli ospiti con il tradizionale the alla menta

Sesto Fiorentino (Firenze), 26 novembre 2018 - Non è la moschea, che a un anno esatto dalla firma, sembra essere ancora ferma alla carta del protocollo. Ma a Sesto Fiorentino da ieri la comunità musulmana ha comunque un luogo di ritrovo e preghiera. In via Leopardi, zona Neto, è stata inaugurata la sede dell’associazione islamica nata tre anni fa che finora aveva usufruito di locali messi a disposizione da associazioni e realtà locali per le cerimonie e il Ramadan.

Una festa, fra l’altro, alla presenza di diverse autorità, religiose e non: il sindaco sestese Lorenzo Falchi con l’assessore alle Politiche sociali Camilla Sanquerin, Monica Barducci presidente del confinante Centro Civico 2, il presidente della Federazione islamica toscana Abdelillah Balboula e Aouatif Mazigh la presidente dell’Associazione donne del Maghreb e membro della Confederazione islamica italiana e toscana. A fare gli onori di casa, con il tè alla menta servito in più occasione agli intervenuti, il presidente dell’associazione islamica sestese Abdelillah El Khayyri che, dopo avere recitato un passo del Corano, ha voluto subito chiarire che la nuova sede non sarà riservata solo ai fedeli musulmani: "Le nostre porte sono aperte a tutti – ha detto – anzi ci piacerebbe che le persone venissero qui per conoscere la nostra cultura e per uno scambio. Noi abitiamo qui, lavoriamo e paghiamo le tasse, siamo parte di questa società e vorremmo dare un contributo non solo economico ma anche culturale".

All’interno del fondo, acquistato con donazioni della comunità islamica sestese (circa cento persone) e fiorentina saranno effettuati corsi di arabo, incontri, iniziative e la preghiera con uno spazio riservato agli uomini e uno separato per le donne.

"L’invito che ho fatto all’associazione – ha sottolineato poi il sindaco Falchi – e che è stato subito accolto è stato quello di tenere le porte aperte ed essere un luogo di contaminazione di culture diverse. Personalmente sono ateo, ma sono fedele a quello che dice la Costituzione che riconosce la libertà, a ognuno, di professare la propria fede religiosa".