
Il comitato
Signa, 9 aprile 2025 – Un nuovo gruppo di cittadini si è attivato, a Signa, per chiedere di limitare l’urbanizzazione del territorio. È nato proprio per questo il Comitato territorio e buonsenso di Ponte all’Asse che chiede «la modifica del Piano strutturale e del Piano operativo del Comune, affinché sia stralciato il progetto che prevede la drastica riduzione del giardino pubblico e la costruzione di un impianto privato per il padel, completo di bar e spogliatoi, in un’area soggetta a pericolosità idraulica molto elevata (P3) e vicina a un impianto di gas liquido, inserito nel Piano di emergenza esterna».
L’iniziativa è partita da un gruppo di residenti, determinati a «tutelare uno spazio che rappresenta un’oasi verde, un presidio di sicurezza idraulica naturale e un luogo di socialità». Ponte all’Asse è una frazione di Signa, a pochi metri dal confine con Poggio a Caiano, dal quale è separata da solo dal fiume Ombrone.
Nonostante l’espansione edilizia, l’area soffre di una cronica assenza di servizi e infrastrutture. Il giardino pubblico in questione è nato negli anni ’90 su iniziativa dei residenti per evitare l’ampliamento di un deposito di materiali edili. «Non possiamo accettare che un giardino pubblico, frutto dell’impegno di una comunità, venga sacrificato per un interesse privato in un’area dove, a ogni allerta meteo, ci viene chiesto di abbandonare i piani bassi delle case - dichiara Bettina Ziegler, portavoce del Comitato -. Vogliamo sviluppo e vivibilità, non cemento in una zona fragile». Il Comitato ha già presentato un’osservazione al Piano operativo sottoscritta da oltre cento residenti ed è pronto a nuove iniziative. L’azione dei cittadini va avanti in sintonia col Comitato del Crocifisso, con il quale «condivide le critiche al Piano operativo».