In corsa per il secondo mandato. Vito Maida si candida nuovamente alla carica di Sindaco di Rufina. Non ci sarà accordo con RufinaCheVerrà, "anche - dice Maida - per coerenza, dopo cinque anni passati all’opposizione". Una scelta che ha provocato uno scossone nel Pd locale, con le dimissioni del segretario comunale del partito e del vicesindaco. "Se dovessi essere confermato - dice Maida - le priorità per il Comune e per i suoi cittadini sono relative ai servizi sociali e, soprattutto, all’aiuto nei confronti di chi si trova ancora in grande difficoltà. Per cui guarderemo ancora con attenzione ai servizi sociali, al contributo affitti, agli aiuti nei confronti di chi ha bisogno. Essere dalla parte delle persone più fragili deve essere sempre considerata una priorità assoluta".
Quale è l’obiettivo principale dei prossimi eventuali anni?
"La prima cosa che farei è quella di rendere il comune di Rufina il meno costoso in Toscana per quanti riguarda le tariffe dei servizi scolastici. Un comune dove i costi relativi a prescuola, trasporto, mensa e nido siano i più bassi di tutta la Regione rappresenta per noi un obiettivo che, credo, possa essere raggiunto".
Come valuta l’operato della sua Giunta?
"Sono stati 5 anni difficil. Abbiamo dovuto affrontare l’emergenza covid. Ma siamo stati in grado di fare moltissimo. E non si tratta solo di parole o spot elettorali. Abbiamo ridotto l’Irpef, rese possibile alcune specificità di Rufina, dai parcheggi gratis al lavoro straordinario sulle scuole. Noi non abbiamo partecipato a bandi Pnrr per le scuole perché avevamo già fatto interventi per milioni di euro, in anticipo rispetto ad altri comuni della Toscana. Questo è l’unico comune che ha le scuole a norma dal punto di vista antisismico e non solo. Perché abbiamo fatto investimenti di milioni di euro negli anni passati".
Quale è la priorità del suo programma?
"Continuare a lavorare sulla riduzione dell’addizionale Irpef, esentando anche la fascia che va da 15mila a 28 mila euro di reddito, dopo aver esentato quella dei 15mila. Poi è necessario intervenire su tutto il cento storico, riorganizzandolo in modo più efficiente e moderno".