LISA CIARDI
Cronaca

Centrodestra senza pace . Terzo candidato in arrivo. Grandi manovre a Roma

Ancora in ballo l’obiettivo della condivisione del nome unico per la presidenza. Dopo Tomasi di FdI e la Lega con Meini anche gli azzurri orientati verso Stella.

Tre in corsa:. Marco Stella (Fi), Elena Meini (Lega) e Alessandro Tomasi (FdI)

Tre in corsa:. Marco Stella (Fi), Elena Meini (Lega) e Alessandro Tomasi (FdI)

Non c’è due senza tre. Così, dopo il candidato schierato (ormai da tempo) da Fratelli d’Italia per le prossime regionali e l’uscita fatta nei giorni scorsi dalla Lega, oggi sarà il turno di Forza Italia. Proprio per stamani è stato convocato un incontro con la stampa. Il titolo è a dir poco laconico: "Elezioni regionali 2025". Ma sin da ieri mattina, ovvero da quando Forza Italia ha opzionato la sala dal Consiglio per l’incontro, nel centrodestra non si parla d’altro. Perché sul tavolo, salvo diktat dall’alto o ripensamenti notturni, c’è proprio la candidatura a presidente della Regione di Marco Stella, capogruppo degli azzurri oltre che coordinatore toscano del partito.

Lui non conferma nè smentisce, ma ieri pomeriggio avrebbe raggiunto Roma per gli ultimi confronti. Se oggi i rumor saranno confermati, il centrodestra toscano avrà dunque tre possibili candidati, fra i quali dover scegliere. Da un lato il coordinatore regionale di Fdi, Alessandro Tomasi, 45 anni, sindaco al secondo mandato di Pistoia, roccaforte che ha strappato al centrosinistra. Fortemente voluto dai meloniani, e in particolare dal responsabile nazionale dell’organizzazione del partito Giovanni Donzelli, è considerato in grado di piacere anche al centro.

Dall’altro lato c’è Elena Meini, 37 anni, capogruppo della Lega in Consiglio, di Cascina (Pi), primo Comune toscano conquistato a suo tempo dal Carroccio grazie a Susanna Ceccardi, la prima a far trapelare il nome. Un profilo, il suo, ritenuto però troppo soft dall’ala vannacciana. E Stella? Cinquantatré anni, fiorentino, attivo nel settore marketing, non ha mai fatto mistero di non gradire Tomasi, chiedendo che si individuasse un profilo più moderato "in grado di pescare voti al centro, ma anche a sinistra". Dopo aver lasciato che fosse la Lega a rompere per prima il fronte, ora ha le mani libere per fare altrettanto e già nei giorni scorsi ha annunciato "un nome o una rosa di nomi". Vedremo.

D’altronde, in uno scacchiere complesso (si voterà anche in Veneto, Puglia, Marche, Valle d’Aosta e Campania), il puzzle di candidature da incastrare a livello nazionale e il nome di Fdi già indebolito dal passo indietro della Lega, Forza Italia potrebbe anche farcela. E se gli azzurri puntano soprattutto alla Campania, la Toscana sarebbe un buon piano B, anche perché la candidatura a presidente cancellerebbe il rischio di restare sotto la quota di sbarramento (4% per i partiti in coalizione).

A stemperare i toni prova intanto il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, ieri a Firenze. "Qui non è la corsa a chi ha il miglior candidato – ha detto -. Il nostro lavoro è sempre stato proporre un programma di governo serio e alternativo alla sinistra. E poi individuare il miglior candidato, senza preclusioni". Intanto ieri si è tenuto – conferma lo stesso Lupi – una riunione dei responsabili organizzativi dei partiti di centrodestra sulle candidature regionali.

Anche Fdi gioca la carta del dialogo. "Il centrodestra andrà alle elezioni con un unico candidato – ha dichiarato Diego Petrucci - . Chiudiamoci in una stanza. Facciamo in fretta. Lancio una provocazione: dal 28 febbraio al 2 marzo ci sono gli Stati generali della montagna all’Abetone, ci saranno la ministra Santanchè, Tomasi, Donzelli. Se vengono anche Meini e Stella potrebbe essere l’occasione, davanti a un caminetto o sciando, di trovarsi d’accordo". Chissà che l’Abetone non porti consiglio.