"E’ una vittoria della nostra tradizione. E ne siamo orgogliosi". E come dar torto a Roberto Rigacci da Cerbaia che, con il fratello Francesco e il babbo Andrea, porta avanti una vera storia di famiglia di provincia italiana.
Come se ne raccontavano una volta. Il profumo morbido e ovattato dei suoi panettoni ha mandato in estasi gli olfatti più attenti e in sindrome di Stendhal i palati più raffinati agguantando il primo posto in un contest nazionale che ha visto sfidarsi a Bari duecento professionisti del dolce di Natale più amato.
Il laboratorio Rigacci ’48 di via Picasso sale sul gradino più ambito del podio nella categoria "miglior panettone artigianale creativo al cioccolato".
Guai a chiedere i segreti del segreto del loro successo, i custodi delle cucine sanno essere abbottonati come i banchieri, ma basta l’aspetto dei loro dolci per capire che, insomma, c’è della stoffa (dolce) in quell’impasto.
Dopo il podio conquistato l’anno scorso nelle competizioni di Napoli (terzo posto) e Milano (secondo posto), Rigacci ’48 si è finalmente imposto nella finalissima di ’Mastro Panettone’ che vede altre due categorie sfidarsi miglior pandoro, miglior panettone artigianale tradizionale. Il contest è tra i più importanti concorsi che premiano i migliori lieviti naturali natalizi prodotti in Italia.
Le valutazioni degli esperti sono fatte sulla base di alcune caratteristiche: rispetto del disciplinare di legge (forma, processo produttivo ed elenco ingredienti con percentuali minime di utilizzo di alcuni, oltre all’uso del lievito madre e di canditi senza anidride solforosa), creatività, peso, aspetto visivo, gusto sofficità e profumo. Stessi criteri che porteranno oggi all’incoronazione dei vincitori, purtroppo senza la presenza del pubblico che ha caratterizzato le precedenti edizioni.
"E’ un riconoscimento importante al nostro lavoro scrupoloso e attento – aggiunge ancora con un sorriso Roberto – qui facciamo tutto da soli, compreso la candidatura della frutta".
Ed è un piccolo fiore all’occhiello anche per il territorio fiorentino che certo è famoso nel mondo per la bistecca "che sotto le quattro dita è carpaccio" ma non è esattamente la patria dei dolci. E così, a distanza, Firenze si prende una piccola rivincita su Milano, patria indiscussa del panettone.
"Siamo felici di essere l’unico laboratorio della provincia di Firenze in finale e uno dei tre a livello toscano – aveva detto Roberto prima di conoscere gli esiti del voto – E orgogliosi soprattutto di poter offrire ai nostri clienti panettoni e pandori realizzati artigianalmente, compresa la frutta candita, e nel rispetto della tradizione. Una tradizione, quella della pasticceria, che nel nostro laboratorio si perpetua da tre generazioni".
Emanuele Baldi