Quali sono le vite e i tratti psicologici dei serial killer più spietati? In città c’è uno spazio espositivo dove si possono scoprire le storie drammatiche che li hanno caratterizzati, le indagini dei casi più famosi e le vicende che hanno segnato la storia collettiva.
Il Florence Serial Killer Museum si compone di 300 mq con tante cere artistiche dei personaggi più inquietanti. Si parte con “The Joker”, il 24enne armato di pistola, che entrò in un cinema in Colorado e uccise a sangue freddo 12 persone e ne ferì altre 50. Si continua con Albert Fish, l’uomo che ha ispirato il personaggio di Hannibal Lecter del Silenzio degli Innocenti.
Ma non mancano John Waine Gacy, il “Killer Clown”, Luis Alfredo Garavito, e il notissimo Jeffrey Lionel Dahmer, protagonista anche di una serie Netflix.
Tra i killer del Bel Paese troviamo Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio, Antonio Cianci, che prendeva di mira gli uomini in divisa e Donato Bilancia, che vanta il primato di essere l’assassino con il maggior numero di vittime a carico nel minor lasso di tempo.
Ma non può mancare una sezione dedicata alla vicenda del mostro di Firenze. Un mistero mai veramente dipanato che ancora oggi fa discutere l’opinione pubblica e le aule di tribunale.
Tra le storie raccontate, poi, c’è anche quella di Cesare Lombroso, definito come il padre della moderna criminologia.
Il Florence Serial Killer Museum nasce nel 2006 da Filippo Terzani e Luca Pianesi. Oggi, però, non si trova più in Via Cavour, ma ha da poco riaperto presso le cantine di Palazzo Lenzoni de’ Medici (Via Torta 4R, angolo Piazza Santa Croce, con orario 11–21).