REDAZIONE FIRENZE

Riforma della disabilità, i medici di base e “il peso della burocrazia”

Firenze è tra le province dove è partita la sperimentazione che rivoluziona l’accertamento dell’invalidità civile. I medici di base preoccupati per il carico di incombenze

Firenze, 22 gennaio 2025 – “Con la riforma della disabilità tutto il peso burocratico è scaricato sui medici di medicina generale, che si ritrovano a fare il lavoro dei patronati. Ci occupiamo anche della parte amministrativa, questo va a scapito del tempo dedicato ai pazienti e rischia di far lievitare il costo di ogni certificato.” A dirlo è Massimo Martelloni, consigliere dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Firenze, tracciando un primo bilancio della riforma della disabilità, scattata dal 1° gennaio in via sperimentale in 9 province italiane tra cui Firenze, per l’accertamento dell’invalidità civile.

“La decisione dell’Inps di usare la firma digitale aumenta il peso burocratico, caricando i medici di nuove mansioni in una situazione di sensibile carenza di personale con medici di medicina generale che, ormai, per coprire i pensionamenti dei colleghi si sono assunti il carico anche di ben 1.800 assistiti – sottolinea Martelloni - E’ indubbio che è aumentato il peso burocratico del lavoro dei medici di medicina generale senza alcuna valutazione preventiva dei carichi di lavoro ulteriore. E senza distinzione tra prima domanda di invalidità e l’aggravamento che rientra nei Lea, livelli essenziali di assistenza, come prestazione gratuita”.

“La riforma della disabilità presenta contraddizioni a partire dall’utilizzo del fondo della non autosufficienza per il finanziamento della stessa. Nelle 9 province, dove è in vigore la sperimentazione, non c’è la certezza della tutela del sistema di accertamento della invalidità civile, dell’handicap, della cecità, della sordità per due motivi – dice Martelloni -. Intanto, la mancanza di un sistema funzionante al 100% nella produzione ed inserimento del certificato introduttivo per la mancata formazione del personale. Poi l’assenza del decreto del Ministero della Salute sui nuovi criteri della valutazione di base della disabilità. Potenzialmente la sperimentazione creerà, nel caso di produzione dei decreti, le condizioni per un diverso accesso alle prestazioni in materia di disabilità che valuta diversamente i cittadini delle 9 province interessate, determinando una condizione di disuguaglianza di fronte alla legge”.

MEDICI REPERTORIO
Medici (foto di repertorio)

“Bisogna ricordare che il Decreto Legislativo numero 62/2024 ha affermato il mantenimento dei livelli di tutela e supporto per le persone con disabilità, sia durante i periodi di transizione tra normative differenti, sia per evitare che le nuove disposizioni riducano l’accesso ai benefici e alle protezioni dei diritti fondamentali previsti dal nuovo quadro normativo sulla disabilità – spiega Martelloni -. Realizzare le garanzie di base dell’inclusione sociale, anche in materia di disabilità, richiede tempi e modi di responsabilità che non devono mai venire meno”.