ALESSANDRO PISTOLESI
Cronaca

Che lavoro fai? Il ’checkinista’. Affitti brevi, arrivano i guardiani: "Paga e turni: ecco come funziona"

Giacomo Savi, 52 anni, già da tempo coordina un team di ’intermediari’ per Apartments Florence "Lo stipendio? Circa 1.500 euro al mese". Ma è già allarme precariato: "Occhio a chi lavora al nero".

Giacomo Savi, 52 anni, già da tempo coordina un team di ’intermediari’ per Apartments Florence "Lo stipendio? Circa 1.500 euro al mese". Ma è già allarme precariato: "Occhio a chi lavora al nero".

Giacomo Savi, 52 anni, già da tempo coordina un team di ’intermediari’ per Apartments Florence "Lo stipendio? Circa 1.500 euro al mese". Ma è già allarme precariato: "Occhio a chi lavora al nero".

di Alessandro Pistolesi

Chiamateli pure i guardiani dei B&B. Un po’ receptionist con ottima conoscenza dell’inglese e un po’ rider, sempre in giro come trottole. È la figura emergente del checkinista, la risposta di molti appartamenti fiorentini all’ostracismo verso le key box, da metà febbraio bandite dal Comune per mettere un freno al turismo selvaggio. Il mestiere richiede flessibilità oraria e pazienza in dose massiccia per esaudire le richieste dei turisti più esigenti. Una figura che sta aumentando in maniera esponenziale in città: ci sono dipendenti regolarmente sotto contratto, lavoratori a partita Iva e poi un mondo sommerso di checkinisti che lavorano a nero per aprire le porte dei B&B a ripetizione. Apartments Florence gestisce oltre 400 appartamenti in città e sul tema dei checkinisti ha giocato d’anticipo mettendo sotto contratto una squadra di 5 ’intermediari’. Come Giacomo Savi, 52 anni, che ha il compito di coordinare il team.

Giacomo, ci spieghi il fenomeno del checkinista. "La nostra azienda fa check-in in presenza scegliendo di dare un valore aggiunto all’accoglienza dell’ospite. Non si tratta solo di aprire un portone e portare in camera le valige ma anche di dare informazioni basilari sull’appartamento e rispondere a tutte le domande degli ospiti".

Ad esempio? "Solo una parte sceglie Firenze per l’arte. La maggioranza chiede dove trovare un buon ristorante, il posto migliore per mangiare un gelato o dove fare shopping".

E poi? "Facciamo pagare la tassa di soggiorno con carta o contanti, scattiamo una foto ai documenti e poi trasmettiamo alla Questura i dati richiesti coperti da privacy".

Quanto dura un chek-in? "Dipende. Se si tratta di un affitto breve circa mezzora. Se il cliente si trattiene per un anno allora il chek-in può durare anche un’ora".

Quanti ne fate al giorno? "In alta stagione anche 25 o 30. A questi si sommano i check-out, necessari per avere sotto controllo la proprietà".

Come siete organizzati? "Siamo un team stabile di 5 dipendenti che lavorano 7 giorni su 7 in base a turni. Non sempre l’organizzazione è semplice".

Perché? "Può capitare che gli arrivi siano a distanza molto ravvicinata o in contemporanea".

E voi dovete correre... "Coordinarsi è fondamentale. Abbiamo studiato un sistema per cui contattiamo i turisti il giorno prima del loro arrivo. Chiediamo il numero del volo o del treno in modo da sapere in tempo reale se ci sono ritardi o cancellazioni. Chiediamo di inviarci un messaggio appena salgono sul taxi. Ma in pochi lo fanno e gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Serve una grande regia e spesso basta poco per mandare tutto a rotoli. Non le dico il delirio quando ci fu lo sciopero dei treni".

Come vi muovete da un appartamento all’altro? "In bicicletta. È il modo più veloce".

Quanto si guadagna? "Più o meno come un operaio, meno di 1.500 euro al mese. Noi siamo stati tra i primi a internalizzare il servizio e tutti i dipendenti, anche chi magari ha un contratto per tre giorni a settimana, percepisce tredicesima e ferie retribuite".

Non tutti fanno così? "Ci sono aziende con lavoratori che presentano ritenute d’acconto e c’è anche chi lavoro al nero. In questo caso il checkinista è un lavoratore precario, consegna le chiavi e se ne va subito perché magari ha un altro check-in fissato poco dopo. E va a finire che il turista martella di telefonate il proprietario perché non ha ricevuto le informazioni necessarie".