FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Chi ebbe il coraggio di dire no e pagò con la vita

La presentazione dei volumi “Abbiamo detto no. Dieci internati militari italiani nei campi nazisti 1943-1945” di Enrico Iozzelli e Susanne Wald e “Prigionieri, internati, resistenti. Memorie dell'altra Resistenza" di Nicola Labanca

Enrico Iozzelli, Alessandra Nardini e Nicola Labanca

Firenze, 22 gennaio 2024 - Scelsero di dire no alla Repubblica Sociale e alla Germania Nazista, e pagarono la loro scelta con la prigionia o la vita. Dopo l’8 settembre 1943 solo il 10% dei militari italiani accettò l’arruolamento. Gli altri diventarono prigionieri di guerra. Ma successivamente con l’inasprirsi del conflitto, diventando evidente la sconfitta dell’Asse, persero anche questo status. Molti divennero lavoratori coatti, senza diritti, oggetto di violenza.

Se ne è parlato al memoriale della deportazione di Firenze, durante la presentazione dei volumi “Abbiamo detto no. Dieci internati militari italiani nei campi nazisti 1943-1945” di Enrico Iozzelli e Susanne Wald e “Prigionieri, internati, resistenti. Memorie dell'altra Resistenza" di Nicola Labanca. L’iniziativa, che ha visto anche la partecipazione dell’assessore alla formazione della Regione Toscana, Alessandra Nardini, rientra nel programma di iniziative per il Giorno della Memoria che la Toscana ha voluto organizzare non solo per ricordare le vittime della shoah ma anche i martiri delle ‘resistenze’ sul territorio nazionale.

"In un momento difficile – ha detto Nardini – nel quale diversi episodi ci spingono a tenere alta la guardia contro i nuovi fascismi, dobbiamo tenere presente che la storia non si riscrive né si cancella”.

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