FIRENZE
Non solo la tragedia della perdita di una persona amata, a Careggi. Quando la donna è stata sottoposta a un tampone ed è risultata positiva al Covid, è scattata una procedura che vieta ogni ulteriore contatto tra la defunta e i suoi cari. Così la figlia, che si era allontanata dall’ospedale proprio per prendere il necessario all’ultima vestizione, non ha potuto più salutare sua mamma, e non ha neanche potuto esaudire le sue precise richieste: quella di affrontare il trapasso con un determinato vestito, e con il rosario.
"Invece è stata messa in un sacco e gettata via come spazzatura", dice Alberto Martini che con il movimento “Aria Nuova per Firenze“ ha raccolta la toccante testimonianza di un’amica (che ha perso la madre lo scorso 7 ottobre) e protesta contro la procedura di polizia mortuaria italiana che "aggiunge dolore al dolore" ai parenti di chi, in ospedale e soltanto lì, muore con il covid. "Invece per chi muore a casa non c’è alcuna necessità di precauzione". E, aggiunge il leader di ’Aria nuova per Firenze’, non è prevista neanche nessuna procedura per chi, come la figlia della signora defunta, è stato a contatto con lei fino all’ultimo.
A monte c’è il problema che nel regolamento di polizia mortuaria è stato inserito il covid tra le malattie infettive. "Ma questo protocollo è una barbarie, vogliamo che la sanità italiana si adegui".
Ieri, per la terza volta da ottobre, Martini, a capo di una manifestazione davanti al consiglio regionale di via Cavour, ha sollecitato la politica, da destra a sinistra, affinché intervenga perché si aggiorni un regolamento che stona con quella che è la realtà del 2024: "Succede solo in Italia - prosegue Martini -. Noi non siamo negazionisti, ma non importa neanche essere medici o virologi per rendersi conto che, a tre anni dalla fine dello stato di emergenza, con ogni tipo di manifestazione aperta a tutti, senza nessuna restrizione neanche per il personale sanitario che viene a contatto con i positivi, tutto questo è una stortura".
Martini, con “Aria nuova per Firenze“, ha chiesto di poter incontrare la commissione sanitaria regionale. Finora, però, l’unico che si è presentato alle manifestazioni (quella del 16 novembre a Careggi) è stato il capogruppo della Lega a Palazzo Vecchio, Guglielmo Mossuto.