Annalisa
Porciani*
Situazione al collasso nelle scuole fiorentine. Questo è lo scenario che si presenta dopo un mese e mezzo all’inizio della scuola. In primis la mia esperienza che mi ha aperto un mondo sconosciuto fino ad una settimana fa. La mia collega per scrupolo di coscienza e senza sintomi eclatanti fa il tampone e risulta positiva. A questo punto si dovrebbe attivare la macchina Asl. So di telefonate e mail da parte della dirigente per attivare la procedura di quarantena per tutta la classe e tutti i docenti che ne sono venuti a contatto. Finalmente la comunicazione dall’Asl che da venerdì saremo in quarantena. Nel nostro istituto so che abbiamo avuto altri positivi in più di una classe ma queste continuano tranquillamente la didattica in presenza perché nonostante i solleciti della dirigenza, dall’Asl non è arrivata nessuna comunicazione. Ma so che come da noi altre scuole sono nella stessa situazione. Quarantene che non si attivano e dirigenti lasciati soli, alimentando contagi sempre più rapidi tra alunni e docenti. L’impossibilità di fare velocemente i tamponi se non a pagamento. A settembre prima dell’inizio della scuola, a pioggia e gratuitamente sono stati fatti test su tutti i docenti (non obbligatori) per scoprire eventuali positività. Mi sembra pura follia tacere su questa drammatica situazione. Alunni con ritmi serrati per mensa e bagno. Niente bolla di contenimento per docenti e custodi che migrano da una classe ad un’altra per esigenze varie. Quindi tutti probabili portatori di contagio. Poi niente progetti comuni, niente feste condivise, giardini con recinti stile greggi per il distanziamento. Il nostro istituto fiore all’occhiello per tanti progetti e tante uscite didattiche: cancellato tutto per cosa? Per riempirsi la bocca che tutto funzioni. Non funziona nulla. L’unica cosa che funziona è il baby parking. Ma la scuola non è questo. In rischio sanitario siamo tutti. E adesso un appello. Chiudere prima che il collasso sia inarrestabile.
*Docente della scuola d’infanzia Mameli