
Il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi,. tra i. partecipanti alla. manifestazione di Parma organizzata dalla Coldiretti
di Andrea Settefonti"Dobbiamo dare sostegno agli agricoltori e garantire loro una remunerazione equa delle loro produzioni perché sono i contadini a svolgere un importante lavoro di tutela e salvaguardia del territorio. Sono loro i primi a prendersene cura". Roberto Ciappi, sindaco di San Casciano, era tra i circa 20mila partecipanti alla manifestazione di Parma organizzata dalla Coldiretti per dire sì all’Europa, ma un’Europa più giusta che renda obbligatoria in etichetta l’origine del Paese per tutti i cibi commercializzati in Europa, partendo dall’abolizione della regola dell’ultima trasformazione sostanziale del codice doganale. Che renda trasparenza sugli scaffali garantendo reciprocità negli accordi internazionali e che metta regole sui cibi ultraformulati e su quelli fatti in laboratorio, come la carne. "Mi sembrava importante portare la presenza del Chianti", continua Ciappi che è anche coordinatore delle Città dell’Olio della Toscana e vicepresidente del Gal Start. "Ci dobbiamo essere quando si parla di agricoltura, di lavorare sulla sicurezza alimentare dei cibi e quando di parla di cercare di trovare con la Ue tutte quelle soluzioni affinché gli agricoltori possano essere sostenuti anche economicamente pagando il giusto prezzo delle loro produzioni". Per Ciappi "prima di pensare agli alimenti sintetici che mettono la produzione del cibo nelle mani di tre oligarchi e quattro multinazionali, lavoriamo per i nostri agricoltori che si prendono cura dei nostri territori". Per quanto riguarda il Chianti, "dobbiamo tutelare e valorizzare i piccoli allevamenti ovini che fanno formaggio e soprattutto dobbiamo salvaguardare l’agricoltura". "Se poi – prosegue – si guarda ai territori confinanti come il Mugello (che fa parte del Gal Salt con la Valdisieve, il Bisenzio e un po’ di Valdelsa ndr) ci sono allevamenti con produzioni di qualità e allora la questione dei cibi sintetici diventa di primaria importanza". Per tornare al Chianti, "qui l’agricoltura è uno di quei settori dove se si punta sulla qualità si riesce ancora ad avere soddisfazioni. Certo, per il mercato del vino e dell’olio preoccupano i discorsi del presidente Usa Donald Trump perché quando si parla di dazi non possiamo che avere preoccupazioni". E conclude, "dobbiamo prenderci cura dei nostri agricoltori, dei ricarichi della filiera e di quanto viene pagata la materia prima a chi la produce".