Firenze, 5 luglio 2022 - Il papà di Niccolò Ciatti non ci sta. Dopo la sentenza del tribunale di Girona che ha condannato a 15 anni il ceceno Rassoul Bissoultanov, colpevole dell'omicidio del 22enne di Scandicci, Luigi Ciatti ha affidato a un post su Facebook tutta la sua rabbia: "Il Presidente del Tribunale di Girona ha inflitto la pena minima di 15 anni. Penso che dovrebbe studiare la parola Giustizia. Giustificare una sentenza del genere con 'per quanto possa sembrare duro ai parenti credo che veramente debba cambiare lavoro. Ci troviamo di fronte a persone che dovrebbero essere dalla nostra parte, invece sono al fianco degli assassini. Siete la vergogna di un mondo civile", accusa il padre di Niccolò.
In effetti, con la condanna a 15 anni per il ceceno, il giudice del tribunale di Girona ha applicato il minimo della pena prevista, come era stato richiesto proprio dalla difesa del ceceno che invece era stato riconosciuto colpevole dai giurati popolari di omicidio volontario. Per questo motivo oggi si è scatenata la rabbia di Luigi Ciatti che sui social ha proseguito attaccando: "Quando tornate a casa avete il coraggio di guardare negli occhi i vostri figli?".
Intanto, l'avvocato della famiglia Ciatti, Agnese Usai, ha già fatto sapere che "in tempi brevissimi valuteremo l'impugnazione della sentenza". Anche perché, come ricorda ancora Usai, "i termini per l'impugnazione nell'ordinamento spagnolo sono brevissimi".
Per la morte di Niccolò Ciatti è in corso un processo anche in Italia, a Roma, che riprenderà l'8 luglio. Lo scorso 22 giugno la Corte d'assise della Capitale ha infatti ritenuto "infondata" l'istanza avanzata dalla difesa di Bissoultanov, con cui si chiedeva di chiudere il processo italiano per il principio del 'ne bis in idem' dopo la sentenza di condanna di primo grado pronunciata in Spagna.