Anche nelle mense delle aziende associate a Cispel, capita che il cibo avanzi? "Sì, nonostante il lavoro per rendere i piatti appetibili, non sempre si incontra il gusto dei bambini".
Perché succede? Perché un piatto piace? "Il sapore è il risultato dell’elaborazione del nostro cervello: vista, olfatto, gusto, consistenza contribuiscono ad elaborare il sapore. Anche l’ambiente è importantissimo: commenti negativi sul cibo o un refettorio poco accogliente, rumoroso, mal illuminato, rendono meno piacevole il pasto".
A scuola molto cibo viene gettato. Come può essere gestito? "Vengono impiegate delle strategie per contrastarlo. Quando il cibo viene buttato, si getta anche tutto il lavoro e le risorse per produrlo. Intanto distinguiamo tra cibo non servito (scarto), e lasciato nel piatto (spreco). Per ridurre lo spreco, il personale addetto alla somministrazione registra ogni giorno quante porzioni rimangono nei piatti e così possiamo apportare delle modifiche alle ricette o agli abbinamenti del menù. Per ridurre lo scarto, nei refettori più grandi ci sono degli abbattitori di temperatura, così il cibo non servito può essere donato ad associazioni caritatevoli. Inoltre proponiamo laboratori di educazione alimentare: conoscere meglio il cibo permette di apprezzarlo di più".
Come noi, pensate che lo spreco sia collegato anche alla qualità? "Per noi è importante preparare pasti con ingredienti attentamente selezionati che rispettino la natura e le persone che li producono, privilegiando prodotti locali (più freschi e con minor impatto ambientale); prodotti biologici; frutta e verdura di stagione".