Sul tema dei cimiteri comunali è polemica. Tutto ruota intorno al fatto che dal 12 marzo e fino al 30 giugno i cimiteri saranno chiusi tutti i pomeriggi dopo le 13. Una brutta notizia, resa nota dall’Usb che si è lamentata anche perché "la comunicazione è affidata a un cartellino da appendere ai cancelli che, per il normale utente dei cimiteri, non è proprio lo strumento più adatto". L’Usb ha evidenziato che "per i colleghi dei cimiteri doppio disagio: oltre a doversi giustificare con gli utenti arrabbiati per quello che vedranno come un disservizio, con pochi giorni di preavviso si vedono cambiato anche l’orario di lavoro che passa da essere a turni a 7-13 con anche una grave ricaduta economica". Secondo Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune "a rimetterci sarà il personale dipendente e l’utenza. La responsabilità politica ci sembra della giunta. Che deve chiedere scusa alla cittadinanza e al personale dipendente del Comune". Ironico e amaro al tempo stesso il commento di Roberto De Blasi e Lorenzo Masi, consiglieri del M5s. I cimiteri chiudono "ma non lo diciamo a nessuno", hanno detto riferendosi al Comune. E Palazzo Vecchio? Si fa presente che il problema è legato al personale e nello specifico "la criticità è dovuta anche" al fatto che "un operatore dei cimiteri ha partecipato a un bando di mobilità volontaria indetto da un’altra amministrazione comunale". E dal Comune è stato evidenziato che è in atto "il concorso per incrementare il numero di operatori disponibili".
Niccolò Gramigni