Niccolò Gramigni e Pietro Mecarozzi
Cronaca

Sollicciano è un cimitero. La sindaca: “Demolire e ricostruire”

La sindaca di Firenze Funaro interviene sulle condizioni del carcere fiorentino. Per tutte le opposizioni la questione non è più rinviabile

Carcere di Sollicciano (foto Germogli)

Carcere di Sollicciano (foto Germogli)

Firenze, 7 gennaio 2025 – Per quanto forte l’espressione “una tomba per vivi”, usata dall’attivista per i diritti Enzo Brogi, descrive bene la situazione del carcere di Sollicciano. Dove il 2025 è iniziato nello stesso modo del 2024. I suicidi aumentano, due negli ultimi 13 mesi (e l’ultimo lo scorso 3 gennaio), mentre sono stati 64 i tentati di suicidio. C’è poi la questione direzione: per Sollicciano, con la direttrice Antonella Tuoni assente per malattia, Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap) ha nominato due nuovi vicedirettori che dovrebbero entrare in servizio nei prossimi giorni. Si tratta di Valentina Angioletti e Valeria Vitrani.

Sul fronte giudiziario: alcuni mesi fa sono stati presentati cento ricorsi contro il carcere inumano da altrettante persone che stanno scontando una pena definitiva nella casa circondariale. Ricorsi dall’esito pressoché scontato, in virtù di una sentenza di condanna dell’Italia da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a cui si appellano i ricorrenti, che fissa i paletti della dignità ambientale dietro le sbarre. Quella che a Sollicciano è stata smarrita.

La sindaca Sara Funaro è intervenuta sul tema, come aveva già fatto prima di Natale. “Sono anni – spiega - che sto dicendo che l’unica soluzione per il carcere di Sollicciano è quella di demolirlo e ricostruirlo completamente, le condizioni” del penitenziario fiorentino “sono disumane, è necessario fare interventi che” siano “incisivi perché non è dignitoso né per chi è detenuto” né “per le persone che ci lavorano”. L’auspicio, continua la sindaca, “è che il governo possa prestare attenzione e dare quelle risposte che da tanto, troppo tempo stiamo chiedendo”.

E allora che si fa? Alessandro Draghi di Fdi non si nasconde: “Pensare ad un nuovo carcere tra Firenze e Prato è impossibile – dichiara - Sollicciano non puoi buttarlo giù tutto insieme, altra cosa impossibile. E allora troverei i fondi per ristrutturare un padiglione alla volta, mi pare l’unica soluzione”. Non la pensa così Dmitrij Palagi, capogruppo di Spc a Palazzo Vecchio: “Sollicciano va chiuso e non va ricostruito, servono percorsi alternativi alla detenzione carceraria – spiega -. È evidente che ci sono reati per cui devi andare in carcere, ma questi sono una percentuale minima”. Massimo Sabatini della lista Schmidt spiega che circa la “ristrutturazione sono per realizzarla completamente, partendo da demolizione e ricostruzione”.

Alberto Locchi di FI afferma che “in questo momento dentro Sollicciano” c’è un sovraffollamento del “20-25% e questo è inaccettabile”. Per Francesco Casini, capogruppo di Iv, “in tutto il Paese serve un reale piano carceri. È un tema non rinviabile. Una questione di civiltà che è alla base delle politiche sulla sicurezza”. “Sollicciano va chiuso e ripensato da capo”, conclude Francesco Grazzini di Iv.

“Occorre innanzitutto nominare subito il nuovo Garante dei detenuti – spiega invece Cecilia Del Re –, capire se nei termini dati dal Dap sono poi stati fatti gli interventi necessari perché in assenza di quegli interventi occorre traferire altrove i detenuti, come certificato anche da recenti sentenze in merito”.