Firenze, 13 gennaio 2016 - Gli antiquari del mercato di piazza dei Ciompi avranno a disposizione quattordici giorni per lo spostamento (temporaneo) delle loro attività. È stata infatti firmata ieri la determina per il ‘trasloco’ provvisorio dei 27 antiquari del mercato giornaliero - che finiranno in largo Annigoni - e dei 57 di quello mensile cui toccherà invece l’area coperta di piazza Ghiberti. La nuova collocazione sarà mantenuta, fa sapere il Comune attraverso una nota, fino al completamento degli interventi previsti in piazza dei Ciompi dove l’Asl ha richiesto interventi urgentissimi per eliminare l’amianto dalle vecchie tettoie del mercato. Sui tempi c’è tuttavia ancora molta incertezza. C’è chi ipotizza solo qualche settimana e chi, specie fra gli operatori del mercato, teme di dover restare fuori dalla storica location per diversi mesi.
"E’ un passo importante verso la riqualificazione complessiva di piazza dei Ciompi, molto attesa dai cittadini. – ha commentato comunque l’assessore alle attività economiche di Palazzo Vecchio Giovanni Bettarini – Abbiamo mantenuto l’impegno di individuare uno spazio secondo gli operatori più adatto alle loro esigenze per lo spostamento temporaneo del mercato: ora andiamo avanti con i lavori previsti". Entro 14 giorni dalla notifica della determina, gli operatori dovranno spostarsi nei posteggi individuati, secondo la planimetria approvata dalla direzione Sviluppo economico.
Tutto a posto, dunque? Non proprio. Gli antiquari, infatti, si sono da tempo affidati ad un legale che tuteli i loro interessi in questa vicenda. I punti da chiarire sono diversi. Il Comune sostiene che a farsi carico dello smaltimento dell’eternit dalle tettoie debbano essere gli stessi commercianti che, a loro volta, ribattono di non aver intenzione di cacciar fuori un soldo. Perchè? Perché - dicono in piazza dei Ciompi - «siamo qui dal 1968 ma le strutture non sono nostre, le abbiamo solo in gestione». Quindi chi paga? Non si sa. In più Palazzo Vecchio aveva ventilato la possibilità di sospendere la tassa sul suolo pubblico (circa 3mila euro l’anno per ogni attività) durante il periodo dello spostamento provvisorio. «Non ci hanno più fatto sapere nulla» dice invece uno degli storici antiquari della piazza.