ILARIA ULIVELLI
Cronaca

Affitto da 16mila euro insostenibile. Addio al circolo Andrea del Sarto

Domani scatteranno i sigilli ma la Sms si è già sciolta. Un milione di euro di debiti con il Comune. Rinasce un’associazione di promozione sociale: pagherà un canone calmierato. Perché non si è fatto prima?

La sede dell’Andrea del Sarto nell’omonima via a due passi da San Salvi

Firenze, 3 novembre 2021 - Una storia gloriosa, una battaglia per il riconoscimento di un diritto durata settant’anni e una fine dolorosa, in un silenzio assordante. La società di mutuo soccorso Andrea del Sarto (che si è già sciolta tre mesi fa in qualità di associazione) diventerà passato con lo sfratto escutivo che sarà eseguito domani. Chiuso, finito. Scatteranno i sigilli per il bar e i locali della tombola (già deceduti).

Al posto della società di mutuo soccorso subentrerà l’associazione di promozione sociale Andrea del Sarto che si è costituita e comprende le altre undici anime presenti nell’edificio, con il biliardo, le scuole di danza, la il Cral dei dipendenti comunali, la casa editrice Il Ponte, il circolo Pd, la sede dei Comunisti italiani e altre attività. La nuova Aps Andrea del Sarto aspetta buone notizie dal Comune per il prosieguo delle attività all’interno dell’edificio, pagando un effitto equo. Quell’affitto equo che alla Sms storica di Gaetano Pilati non era mai stato concesso. Lo sfratto escutivo, al quale la Sms non si è opposta con ricorso, arriva infatti per morosità di oltre un milione di euro. Dal 2016 il Comune in virtù del federalismo demaniale aveva riacquisito l’immobile dal Demanio imponendo alla Sms un affitto da 15.844 euro al mese. Una cifra insostenibile per una casa del popolo. Anche con il Demanio la battaglia della Sms Andrea del Sarto si era comsumata proprio per gli oneri insostenibili dell’affitto che la società si era rifiutata di pagare da fine anni Cinquanta rivendicando un diritto acquisito sull’immobile mai riconosciuto.

Una storia inziata nel 1897 quando su un terreno acquistato dai soci della Società di mutuo soccorso era stata realizzata una sede a sostegno degli abitanti di una zona allora povera e abbandonata; fu anche sede dell’università popolare di Firenze con migliaia di soci e grandi iniziative solidaristiche. Nel 1919 il presidente Gaetano Pilati, parlamentare socialista, mutilato e medaglia d’argento nella prima guerra mondiale (ucciso poi dai fascisti che l’aggredirono in casa nel 1925), realizzò l’immobile ampliando l’esistente a sue spese con la sua ditta.

Da metà degli anni Cinquanta è iniziata la battaglia della Sms contraria al pagamento ritenuto troppo alto. Una battaglia che però non ha mai dato esito positivo, anzì si rischiò il pignoramento. Ci furono quindi brindisi nel 2016 quando l’immobile passò dal Demanio al Comune. Ma anche la richiesta di Palazzo Vecchio è risultata eccessivamente onerosa. Trattative difficili, richieste di incontro con il sindaco Dario Nardella rimaste lettera morta. Sebbene gli incontri fossero anadati avanti con gli assessori Federico Gianassi e Alessandro Martini. Poi la resa. La Sms si è sciolta. Ora la Aps conta in un affitto a prezzo calmierato. Ma perché non si è fatto prima, salvando un pezzo di storia?