L’intero immobile del circolo e Salone Rinascita in via Matteotti sarà messo in vendita ma una clausola nel contratto con la futura proprietà garantirà la possibilità, per il circolo, di mantenere uno spazio al piano terra e di poter continuare a svolgere in futuro le proprie attività. In pratica lo storico circolo potrà essere ancora operativo fino alla diversa destinazione di parte della struttura (ancora non definita ma che potrebbe essere, presumibilmente, residenziale) e poi tornare attivo dopo che gli interventi di trasformazione saranno ultimati.
Lo scenario è frutto di un accordo raggiunto da Fondazione Diesse Democratici Sestesi (la realtà chiamata a gestire sul territorio sestese gli immobili e proprietà ex Pds dopo il passaggio a Pd), "Immobiliare Popolare di Sesto Fiorentino" e Circolo Arci Salone Rinascita. Accordo che prende le mosse da una forte posizione debitoria del circolo nei confronti della Fondazione, proprietaria dell’edificio insieme al circolo stesso ma che, nell’intenzione di chi lo ha messo nero su bianco, dovrebbe anche essere funzionale a garantire un futuro, sia pure in spazi più piccoli e in un contesto diverso, di una realtà che ha rappresentato e continua a rappresentare un importante punto di aggregazione nel centro sestese. Il circolo dovrebbe mantenere tutto il piano terra o una parte consistente (circa 400 mq di superficie) sui 3mila totali dell’immobile. Ancora non è specificato il futuro dell’area esterna al circolo ma razionalmente sembra quasi impossibile che chi si accollerà un onere economico cospicuo voglia rinunciare a una risorsa così importante da utilizzare, magari, anche come parcheggio. Al momento la vendita non riguarda la sede di piazza Ginori del Pd. Le modalità dell’operazione sono ancora da definire ma i diretti interessati si dicono convinti dell’intesa: "Abbiamo lavorato a lungo per trovare l’accordo – spiega Maurizio Ulivo Soldi, presidente della Fondazione Diesse Democratici Sestesi - conosciamo il valore e il vissuto politico e sociale che questi spazi rappresentano per Sesto e la conseguente delicatezza e risonanza di quanto stiamo facendo. Abbiamo ritenuto che continuare a guardare il passato avrebbe determinato l’impossibilità di mantenere nel centro della città un qualsiasi punto di riferimento e aggregazione che faccia riferimento a quella storia".
"Sappiamo che i tempi cambiano e possono cambiare le esigenze e i bisogni dei territori – commentano invece Roberto Morini presidente del Circolo Salone Rinascita e Marzia Frediani presidente di Arci Firenze – e sappiamo che le normative sulle grandi strutture e i relativi costi di gestione e ristrutturazione possono essere gravosi. Per questi motivi crediamo che l’accordo raggiunto sia positivo". L’intesa prevede che lo stesso Circolo riassuma la gestione dei nuovi spazi, ridimensionati e ristrutturati. Anche per Andrea Sanquerin, amministratore di Immobiliare Popolare, la struttura operativa della Fondazione che dovrà formalizzare la vendita, "l’accordo potrà consentire un rilancio anche delle altre funzioni aggregative presenti in centro città e permetterà alla Fondazione di svolgere quella funzione di promozione del dibattito politico e sviluppo culturale che lo statuto le assegna".