È dal 1841 che la magia di Giselle incanta il pubblico di tutto il mondo. E ancora oggi è il balletto romantico per eccellenza, un caposaldo fondamentale del repertorio della danza mondiale, che riassume in sé tutti gli elementi stilistici, tecnici ed espressivi del balletto classico-romantico. Lo spettacolo, che debuttò con la coreografia di Jean Coralli, torna al Teatro Verdi di Firenze il prossimo 13 gennaio (ore 20,45), con il Russian Classical Ballet, diretto da Evgeniya Bespalova, che conserva integralmente la tradizione del balletto classico russo. La compagnia è infatti composta da un cast di ballerini diplomati nelle più prestigiose scuole di Mosca, San Pietroburgo, Novosibirsk e Perm.
Fin dalla sua prima messa in scena nel 1841 la leggenda delle Villi, spiriti della tradizione slava, si rinnova ogni anno sui palchi di tutto il mondo. Considerato come uno dei più grandi balletti classici mai rappresentati, l’amore nato dall’inganno riporta al più intimo coinvolgimento. Il robusto e ardito ’pas de deux’ del primo atto esalta le abilità dei primi ballerini dove preparazione accademica e carattere espressivo culmina in momenti di forte intensità.
La giovane e ingenua contadina, Giselle, s’invaghisce di un giovane aristocratico arrivato nel suo villaggio. Durante una battuta di caccia il giovane si traveste per conquistarla, malgrado già fidanzato. Giselle scopre il raggiro, impazzisce e muore per il dolore e la disperazione. Nel bosco notturno le Villi, gli spiriti delle fanciulle morte di crepacuore per amore, vendicheranno la morte costringendo il giovane ad una estenuante e mortale danza vicino alla tomba di Giselle.
Sarà il suo fantasma a danzare con lui fino alle luci dell’alba quando le Villi si dissolvono e con loro anche l’ombra di Giselle. Le musiche sono di Adolphe-Charles Adam, coreografie Jean Coralli e libretto Jules-Henri Vernoy De Saint-Georges.
Olga Mugnaini