ROSSELLA CONTE
ROSSELLA CONTE
Cronaca

Clochard morti in piazza Tasso. Le ultime ore di Marco e Ciro. Giallo sulle cause, doppia autopsia

I corpi dei senzatetto sono stati trovati nei giardini a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Ecco chi erano. Indagano i carabinieri: possibile malore, ma non si esclude l’overdose .

I corpi dei senzatetto sono stati trovati nei giardini a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Ecco chi erano. Indagano i carabinieri: possibile malore, ma non si esclude l’overdose .

I corpi dei senzatetto sono stati trovati nei giardini a pochi metri di distanza l’uno dall’altro. Ecco chi erano. Indagano i carabinieri: possibile malore, ma non si esclude l’overdose .

di Pietro Mecarozzi e Rossella Conte

Sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Marco la mattina. Ciro la sera prima. Se ne sono andati da invisibili, sotto gli occhi di tutti. Marco Amaranto, 58 anni, fiorentino adottato, era un senzatetto. Come lo era Ciro Abbate, 63 anni originario di Napoli, conosciuto da tutti nel quartiere e tra i residenti storici dell’albergo popolare cittadino. Entrambi sono morti nella centralissima piazza Tasso. A pochi metri l’uno dall’altro. Su panchine di fronte alle quali bambini e genitori passano per andare al vicino parco giochi.

Il corpo di Marco è stato trovato ieri mattina alle 8 da un’infermiera fuori servizio, insospettita dalla carnagione troppo bianca dell’uomo. Ciro ha avuto un arresto cardiaco mercoledì alle 22: hanno cercato di soccorrerlo, ma all’arrivo del 118 non c’era più niente da fare. Sui corpi è stata disposta autopsia dai pm della procura di Firenze. Anche se l’ipotesi più accreditata è che entrambi siano stati stroncati da un malore. Forse provocato da un’overdose? È presto per dirlo, anche se i carabinieri avrebbero raccolto elementi tali da non escludere un abuso di stupefacenti all’origine del malessere.

Marco e Ciro erano due uomini fragili ma profondamente legati a San Frediano e ai suoi residenti. Vivevano ai margini, ma facevano parte di quel microcosmo che è la piazza: luogo di incontro, di passaggio, di socialità ma anche di solitudine. Ciro aveva 63 anni ed era originario di Napoli. Ma ormai era diventato, per tutti, un sanfredianino d’adozione. In tanti si fermavano a parlare con lui, a scambiare una battuta, a chiedergli come stava. Aveva un modo di fare gentile, accogliente. Era conosciuto e benvoluto da chi vive e frequenta ogni giorno piazza Tasso. Un uomo semplice, con la sua storia difficile sulle spalle, ma sempre pronto a un sorriso o a una parola buona. Era seguito dai servizi sociali del Comune e aveva trovato accoglienza all’Albergo Popolare.

Diversa, ma altrettanto complicata, la storia di Marco. La sua era un’esistenza segnata da grande fragilità e da un percorso sociosanitario complesso. Anche lui era ben conosciuto dagli operatori che lo seguivano da anni, cercando di aiutarlo con progetti di accoglienza, inserimento lavorativo e percorsi di cura.

Ma Marco era restio ad accettare le proposte di aiuto. Aveva usufruito di alcune strutture di accoglienza, ma spesso le abbandonava volontariamente, preferendo tornare in strada, dove si sentiva più libero. Negli ultimi tempi si era fermato proprio in piazza Tasso, dove passava le sue giornate e le sue notti.

Anche lui, come Ciro, era costantemente monitorato dai servizi sociali e dalle unità di strada. La comunità di San Frediano lo conosceva bene. Lo salutava, gli portava un caffè, uno sguardo, un gesto di vicinanza.

Due volti, due storie, due vite passate e che presto saranno dimenticate dalla città che corre veloce. "Non stanchiamoci mai di operare nella carità, di provare la stessa compassione di Gesù davanti ai poveri", ha detto l’arcivescovo di Firenze Gherardo Gambelli.

Chi vive a San Frediano, però, non dimentica. Ieri sera si è tenuta una veglia, proprio in piazza Tasso. Marco e Ciro, inconsapevolmente, hanno lasciato qualcosa in ognuno dei cittadini presenti. Un sorriso sdentato fuori dal supermercato, il pallone rilanciato dentro il campetto, l’ultima lattina di birra condivisa. Senza di loro, a San Frediano, è tornato l’inverno.