Pugno duro della Questura di Firenze che ha disposto un provvedimento di sospensione di 30 giorni, a partire da ieri, per l’attività di somministrazione di alimenti e bevande di viale Ariosto nella quale, la notte fra sabato e domenica scorsi, un uomo, aveva esploso un colpo di pistola sul soffitto.
L’atto, a firma del Questore Maurizio Auriemma e elaborato dalla divisione polizia amministrativa e sociale della Questura fiorentina, è stato notificato due giorni fa dagli agenti del Commissariato di polizia di Sesto agli interessati che hanno possibilità di presentare ricorso.
La polizia di Stato era subito intervenuta con diverse pattuglie dopo il grave episodio dello scorso fine settimana fermando in zona ed arrestando quattro uomini di origine straniera, tre marocchini e un pakistano, tutti già noti alle forze di polizia, tra i quali il presunto autore dello sparo.
La Questura ha anche già disposto nei confronti di due di loro (uno dei quali sarebbe proprio chi avrebbe sparato) l’accompagnamento - già eseguito dalla Squadra Volanti di via Zara - ad un Centro per Rimpatri della Penisola dal quale, al termine delle procedure di rito, verranno rimpatriati nel proprio Paese di origine.
A far scattare il gravissimo gesto di domenica scorsa, intorno alle 5 del mattino, sarebbe stata la reazione al rifiuto della titolare del locale di versare da bere ai componenti del gruppo uno dei quali aveva esploso un colpo verso l’alto, fortunatamente senza colpire nessuno. L’episodio, però, non sarebbe il primo che ha riguardato il bar: secondo quanto ricostruito, lo scorso gennaio infatti, sempre nei pressi del locale del Sud Ferrovia, si era verificata una rissa tra due gruppi che si sarebbero scontrati con oggetti contundenti e con il chiaro obiettivo di fare male. Alcuni avevano anche riportato ferite con diversi giorni di prognosi.
In quello scontro, fra l’altro, ci sarebbero stati anche due stranieri coinvolti nei fatti del 10 novembre scorso. Sono "gravissimi fatti di violenza", scrive il questore Auriemma nel provvedimento di sospensione, e di "una evidente situazione foriera di grave pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, riconducibile peraltro alla frequentazione del bar anche da parte di persone già note alle forze di polizia, inclini all’uso della violenza e che denoterebbero una spiccata pericolosità sociale". Una situazione, dunque, già molto calda che potrebbe però ulteriormente degenerare in un’area ad alta densità abitativa. Da qui il provvedimento disposto della sospensione per il locale.